Pochi giorni fa, nel corso di una comparsata tivvù a stelle e strisce, un George W. Bush ormai alla frutta – come del resto chi attualmente siede al suo posto sullo scranno più alto della Casa Bianca, Joe Biden – ha così arringato il popolo americano, ansioso di ascoltare il suo Verbo.
Ecco le sue testuali parole: “Un uomo ha preso la decisione di lanciare un’invasione completamente ingiustificata e brutale in Iraq…”.
Sono subito intervenuti degli staffisti per bloccarlo.
Dopo qualche secondo di estrema suspence, ha ripreso – si fa per dire – il filo del discorso. Che però, a ben rifletterci, aveva una sua precisa logica. Senza rendersene conto, infatti, l’ex presidente Usa ha riportato a galla – proprio in questi bollenti giorni – uno dei più fulgidi esempi di ‘democrazia’ Usa: quell’invasione (e annesso massacro di popolazioni inermi, donne e bambini ben compresi) dell’Iraq, prendendo a pretesto quelle armi di distruzioni di massa che Saddam Hussein non ha mai posseduto né si è mai sognato di possedere.
Tutta una gigantesca ‘fake news’ ante litteram, organizzata in modo perfetto dalla CIA e dal governo britannico. E solo dopo un quindicennio l’ex premier inglese Tony Blair ammetterà davanti ad un attonito parlamento che proprio lui (opportunamente imbeccato dai servizi segreti di sua maestà britannica) era il co-autore di quella colossale menzogna, costata migliaia e migliaia di vite umane, e mai sanzionata da alcuna Corte penale internazionale per i crimini contro l’umanità. Motivata unicamente dal petrolio, dalla politica imperialista yankee e dalle sollecitazioni dagli appetiti dell’industria militare Usa.
Sorge spontaneo un interrogativo: ricorderà mai, George W. Bush, che proprio la sua CIA aveva addestrato militarmente il capo commando per l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre (altro pretesto per invadere l’Iraq), ossia Mohamed Atta? Così come la sua FBI ne aveva minuziosamente osservato tutti gli spostamenti in lungo e in largo per gli States nel corso dell’anno preparatorio per l’attacco alle Twin Towers, da fine 2000 ad agosto 2001?
E rammenterà ancora quel mitico pranzo, con la scusa di una partitella di tennis, al quale presero parte – oltre ai Bush – anche il campione del tennis mondiale Bijorn Borg, la sua compagna di allora Loredana Bertè e un uomo d’affari arabo che dopo qualche anno diventerà celebre in tutto il mondo, Osama bin Laden?
Durante gli ‘intervalla insaniae’ di lucreziana memoria, si sa, i ricordi riaffiorano. Anche quelli meno luccicanti.
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