Incomunicabilità

Di manfrina in manfrina, di bugia in bugia, ci si impantana nella materia fluida, informe, di verità e propaganda di una guerra della follia collettiva. Senza scampo.

Non è ancora il redde rationem, il momento di presentare il conto di massacri e macerie di intere città, di uomini assassinati con un colpo di pistola o di fucile alla nuca, in ginocchio, le mani legate dietro la schiena, di donne stuprate, civili considerati bersagli dai cecchini, di ospedali, scuole, edifici istituzionali, di culto, dell’arte ridotti in macerie, di rifugi sotterranei  senza aria, acqua, viveri, farmaci, di campi coltivati devastati, disseminati di mine, di giovani vedove e i loro mariti uccisi per opporsi all’invasione russa: si spara, piovono missili, bombe a grappolo e al fosforo, l’allarme delle sirene risuona lugubre, spiragli di pace si chiudono appena dopo  finte  aperture alla trattativa. Il passato remoto e prossimo, qui di seguito nel terzo step della cronistoria di una guerra che non vuole spegnersi con la pace.

21 febbraio.  La Russia fa sue Lugansk e Donetsk, Biden insiste nel riconoscere sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. Macron, il tedesco Scholz, Di Maio, addebitano a Putin la rottura degli accordi di Minsk (misure di contenimento della escalation del conflitto nel Donbass).  Gutierres, segretario generale dell’Onu, conferma: “Russia incompatibile con i principi della Carta delle Nazioni Unite, Mosca alimenta il conflitto in Ucraina, inscena pretesti per invaderla”. Johnson annuncia sanzioni contro la Russia. Conferma il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Il governo britannico annuncia contro la Russia. Gli fanno eco  la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Putin: “L’Ucraina minaccia la nostra sicurezza. Se avesse armi di distruzione di massa la situazione cambierebbe drasticamente. Se entrasse nella Nato sarebbe una minaccia alla nostra sicurezza”. Gli Stati Uniti: “Un attacco estremamente violento contro l’Ucraina è possibile nei prossimi giorni. Il summit tra Biden e Putin sarebbe prematuro”.

22 febbraio. La Germania sospende l’autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2, sanzioni dell’Inghilterra alle banche russe. Il Canada va nella stessa direzione. Con l’aggressione all’Ucraina in corso il segretario di Stato americano Antony Blinken annulla l’incontro con il ministro degli esteri Serghiei Lavrov: “Ora non ha senso”. Putin, fingendo di ignorare che la Russia detiene il più grande arsenale nucleare del mondo: “La possibilità che l’Ucraina abbia armi tattiche nucleari costituisce una minaccia strategica per la Russia”. .Boris Johnson rende note le sanzioni contro 5 banche russe e tre oligarchi vicini al presidente Putin. Beni congelati. C’è unità degli Stati membri nel reagire alle decisioni russe, determinazione nel prendere sanzioni mirate contro chi è coinvolto nelle operazioni belliche nel Donbass. “Ferma condanna di Draghi della decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass: “Inaccettabile è la violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”. Si prepara l’esodo degli italiani dall’Ucraina in caso di evacuazione. Non c’è compattezza tra gli Stati membri sulla portata dei provvedimenti contro Mosca. Sergiy Kyslytsya, ambasciatore ucraino dell’Onu: “Siamo sulla nostra terra, non abbiamo paura di niente e di nessuno. I confini dell’Ucraina non cambieranno”. Rosemary Dicarlo, sottosegretario agli affari politici dell’Onu: “Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi”. Zelensky: “Non abbiamo paura della Russia” e denuncia il riconoscimento di Mosca dell’indipendenza delle repubbliche separatiste del Donbass da parte di Mosca. “Non cederemo un solo pezzo del Paese”.

23 febbraio. Forze ucraine tentano di sfondare le linee difensive della Repubblica di Luhansk” dove sono in corso violenti combattimenti. Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov (primatista in menzogne)  irride alla diplomazia di Di Maio che ha detto “Niente contatti se non cala la tensione in Ucraina”).  Lavrov: “La diplomazia è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare la tensione, non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala. La Cina è contraria alle sanzioni economiche contro la Russia. Biden non intende partecipare a un summit con Vladimir Putin.

 (Cronistoria di una guerra. terzo step)


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