Aggressività (Treccani), stato di tensione emotiva generalmente espresso in comportamenti lesivi e di attacco.
L’odio del neo zar, che non fa mistero di perseguire l’intenzione di riaggregare alla Russia gli Stati satelliti divenuti indipendenti, fa leva sulle ambizioni di oligarchi rapaci e sul nazionalismo popolare, alimentato dalle menzogne della propaganda di regime e altrimenti incomprensibile considerata l’indegna forbice che separa, come e pochi altri Paesi del mondo ricchezze miliardarie e tragiche povertà.
L’universo dell’arte e dello sport ben raffigura il parallelismo imperfetto dello scontro in famiglia tra russi e ucraini. Al culmine del paradosso incombe l’assurdo del fuoco nemico-amico tra due etnie che non di rado s’incrociano con il vincolo del matrimonio. In pieno nel titolo bipolare odio-amore: a sipario alzato le cantanti liriche Ludmyla Monastyrska, ucraina e Ekaterina Gubanova, russa, emozionano il pubblico del teatro San Carlo di Napoli. Si abbracciano con tenero, commovente affetto; a Lucca, Vlady, giovane russo e Roman, ucraino, gestiscono in perfetta armonia il ristorante Stravinsky e denunciano all’unisono l’assurdità della guerra”: amore.
Atleti russi esclusi dalle Paralimpiadi per colpa di Putin minacciano gli ucraini: “Bombarderemo le vostre famiglie”. Odio. A Mosca i giovani russi manifestano per la pace, contro l’aggressione dell’Ucraina. Amore. Finiscono in manette, rischiano condanne fino a 15 anni di carcere. Il Cremlino definisce ‘teppista’, odio, Marina Osyannikova, di padre russo e madre ucraina, giornalista anti Putin, apparsa alle spalle della conduttrice del Tg con la scritta “No War’ e in un video invita i russi a non credere alla propaganda del Cremlino, “che mente”. Apertamente accusa Putin, unico colpevole di “crimine”. Aggressione. La coraggiosa giornalista è stata arrestata e multata, in attesa di processo. Odio. Il russo Miranchuk dell’Atalanta segna ma non esulta per rispetto del compagno di squadra ucraino Malinovskyi. Amore