Ennesima batosta sul Circolo Posillipo: la chiusura per Covid

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Sembra davvero non esserci pace sul cielo del Circolo Nautico Posillipo, che ieri ha chiuso per l’ennesima volta i battenti perché alcuni lavoratori sono risultati positivi al Covid 19.

Una data certa di riapertura non si conosce ancora, si parla genericamente di aprire “dopo la sanificazione dei locali”. Ma intanto sui saloni dell’elitaria compagine sportiva si aggira come uno spettro il ricordo dei due soci morti lo scorso anno per Covid, in primis il noto penalista Enrico Tuccillo, nonché la grave forma del virus contratta da un terso socio.

 

«Queste sono le sole notizie che abbiamo avuto, non sappiamo se vi siano stati altri casi gravi o mortali dopo quel primo focolaio – sbotta un iscritto – così come questa volta non abbiamo alcuna certezza su eventuali soci o frequentatori già contagiati dai dipendenti trovati positivi, né ci è stato detto se dobbiamo stare in quarantena».

 

Tegole che vanno ad aggiungersi alle gravi carenze denunciate solo qualche settimana fa dal neo presidente Filippo Parisio in una dura lettera ai soci.

Già perché, come la Voce ha ricordato in un articolo di qualche giorno fa, ben oltre la chiusura per Covid restano sul tappeto le bollenti questioni sollevate dal presidente, come quella della piscina grande, “rimasta scoperta da oltre un anno per problemi alla struttura portante del tendone”, senza contare la piscina della Scuola media statale Poerio, che versa “nel più completo degrado e al limite della pericolosità, con impianti elettrici obsoleti e in alcuni casi non a norma”, per non parlare delle “condizioni precarie della palestra e degli spogliatoi”, o di “cucine, bar e ristorante privi di tutto, anche di una semplice tazzina”.

 

«In tutto questo bailamme – tuona una socia sull’orlo d’una crisi di nervi – si continua a battere cassa, con quote sempre più elevate ed ulteriori sacrifici richiesti ai soci per ripianare i guasti del passato. E noi cosa dovremmo fare? Pagare zitti e muti, pur dovendo restare a casa per lunghi periodi, vuoi a causa del Covid, vuoi a causa dell’inagibilità?…».

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