Pentimento e temporanea assoluzione

Ma vuoi vedere che l’esercizio democratico della critica induce anche le potenze di vario genere a tenerne conto? In controtendenza, grazie alla riscoperta consapevolezza di essere uno strumento dell’informazione connesso a una popolazione di lettori ben più articolata dei soci del club Fiat-Juventus, il quotidiano la Repubblica sembra ambire a riscattarsi dal ruolo di palese portavoce confindustriale, di ufficio stampa della Juventus. La giravolta è stata quasi certamente imposta dall’impossibilità di ignorare l’interesse della magistratura per le oscure faccende finanziarie della Juventus e in via diretta della Fiat che ne è proprietaria.  Il giornale non ha fatto quasi nulla per oscurare le notizie sul clamoroso debito accumulato dal club, di cui è presidente un Agnelli, per la precisione Andrea, figlio di Umberto, nipote di Gianni, direttore non esecutivo di Stellantis (Fiat, Chrisler, Peugeot) e amministratore di Exor. Beh, sarebbe grave, ma fatti loro, cioè dei vertici Fiat, gestire una società, in questo caso sportiva, sborsando cifre clamorose per ‘comprare’ calciatori. Altro è fingere di non avere conti in rosso, mentire sui termini di acquisto di giocatori tutt’altro che fuoriclasse, finiti in squadre senza pretese dei campionati minori. Le indagini che coinvolgono i vertici della Juventus: false comunicazioni sociali, emissione di fatture per operazioni inesistenti. Più in generale: non è stato ancora accertato dalla magistratura, ma è noto agli addetti ai lavori il ‘trucco’ di società sportive, anche prestigiose, che con la mediazione di agenti privi di scrupoli ingaggiano ‘schiappe’, fingono di pagarle a caro prezzo, inseriscono le cifre fasulle nella colonna del dare per giustificare deficit di cassa e intascano la differenza tra valore ufficialmente dichiarato e costo reale. Con abile e giustificato alternarsi di ammissioni degli illeciti, smentite e dichiarazioni di trasparenza amministrativa (smontate dalle prove accumulate dalla procura di Torino), la Repubblica non lesina spazio alla brutta vicenda di un club che in tempi lontani ha goduto della definizione di ‘signora del calcio’. L’incoerenza del titolo con i comportamenti sotto esame della magistratura, somiglia alla ‘prepotenza’ dei deputati che continuano a usurpare il titolo di ’onorevole’, abolito per legge da settant’anni. Manca, nei resoconti del quotidiano – ma ‘glisson’ per non infierire – la notizia del crollo in Borsa del titolo Juventus: meno 4%.

Anche il prolungato ostracismo del quotidiano in oggetto alle vicende del Napoli calcio, da sempre ignorate dalle pagine sportive, subisce un duro colpo, impossibilitato a oscurare un evento di interesse mondiale, la celebrazione del mito di Maradona a un anno dalla morte e il ruolo di prima della classe, in solitudine, acquisito con il fenomenale 4 a 0 degli azzurri ai danni della Lazio. Incredibile: l’impresa è stata raccontata alla vigilia del match con articoli e tabellino delle formazioni e nel post partita con grande evidenza. Oggi perfino con un richiamo in prima pagina. Alleluia…fin che dura!

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