Pre scalata al Colle

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Con tutto quello che bolle, anzi che ribolle nel pentolone della politica italiana, è decisamente prematuro puntare su un nome, che sia comunque prestigioso, per la successione all’amatissimo presidente Mattarella. In palio c’è un ampio ventaglio di candidature, per ora sussurrate, perché come è spesso accaduto si potrebbero bruciare lw ipotesi di questo o quello al Quirinale. Detto che è purtroppo utopia degli italiani con la testa sulle spalle pensare a un sì in extremis di Mattarella al raddoppio, lo scenario propone idee condivise e provocazioni.  Nelle priorità del centrosinistra campeggiano nomi eccellenti di pari livello etico-politico: Gentiloni, Casini, Prodi, Veltroni, Franceschini. Nel caotico calderone della destra un solo nome, quello del pregiudicato Berlusconi. Per una scelta concorde dei progressisti e con probabili ‘aiutini’ delle minori rappresentanze parlamentari, c’è da capire se Pd e 5Stelle sono disposti a far prevalere l’interesse del Paese, con la designazione condivisa di a una presidenza di alto profilo, sul ‘profitto’ dei rispettivi partiti. In verità ognuno dei nomi, che circolano per ora con mille cautele, merita stima la fiducia dell’Italia e del consesso internazionale. Nel passato prossimo e pere recenti opportunità di valutazione, Pier Ferdinando Casini si propone con un patrimonio di riconosciuta saggezza e un back ground politico di tutto rispetto: ha ricoperto tanti incarichi istituzionali nei 38 anni di più longevo parlamentare, è stato Presidente della Camera. È nel pieno della maturità anagrafica (66 anni) e abbandonato il centrismo appoggia il centrosinistra. Vanta riconoscimenti internazionali della Santa Sede, di Francia, Spagna, Austria, Portogallo, Malta, Polonia, Norvegia, Lituania. Favorevole allo ius soli, è però contrario ai matrimoni omosessuali, alle adozioni di coppie gay.

Paolo Gentiloni

Paolo Gentiloni. Presidente della commissione europea per gli affari economici, presidente del consiglio, presidente del partito democratico, ministro degli affari esteri, delle telecomunicazioni, della commissione di vigilanza Rai (ex Mls, Pdup, Dem, Dl), è considerato un politico cristiano liberale e progressista, pur avendo iniziato la sua carriera politica all’interno dei movimenti extraparlamentari di estrema sinistra. In seguito assume posizioni più democristiane e liberal-sociali.  Si è dichiarato favorevole al riconoscimento delle unioni civili per le coppie omosessuali e per le adozioni di figliastri. Sostiene il testamento biologico.

Elencare ruoli e curricula di Prodi richiede ampi spazi successivi (intervistato sulla prospettiva del Colle si è schernito, ma non ha negato la possibilità).

Veltroni per il momento evita di entrare in argomento e così Franceschini: da esperti dell’anti vigilia presidenziale, evitano prematura visibilità.

Di Berlusconi molto si è detto a chiarimento della maligna follia della destra che sembra voler bruciare la sua candidatura per puntare all’esodo dello ‘scomodo’ premier Draghi come inquilino politicamente non ‘ingombrate’ del Quirinale.

Forse, al momento del redde rationem spunterà il nome di un outsider coperto dal segreto per non alimentare aspre polemiche e risse pre elettorali sconvenienti nella fase più delicata del Paese, che prova a coniugare il the end della pandemia con il non facile impegno di gestire le risorse europee, decisive per rilanciare l’economia italiana.

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