Le prime tracce del virus Sars-Cov-2 arrivano dagli Stati Uniti, ed in particolare dal mega centro di ricerche biologiche localizzato a Fort Detrick, nel Maryland. Improvvisamente e misteriosamente chiuso a luglio 2019, dopo una ispezione top secret che aveva accertato un incidente di ‘biocontenimento’.
Non è mai trapelata alcuna notizia, negli States, sul verbale di chiusura redatto dal ‘CDC’, lo strategico organismo che sovrintende sulla salute negli Usa, i ‘Center for Desease Control’.
Ma il momento strategico per la futura diffusione del virus, soprattutto in Europa, avviene attraverso l’‘Armed Services Blood Program’ (ASBP), ossia il Programma di raccolta del sangue a stelle e strisce. Il quale è finalizzato, in primo luogo, a fornire plasma e sangue ai tanti militari americani dislocati nel vecchio Continente e, of course, anche in Italia. Da noi i principali presidi a stelle e strisce sono localizzati in Veneto e si trovano presso le caserme venete Dal Molin, Ederle e Del Din.
Proprio l’area che poi risulterà – guarda caso – l’epicentro per la proliferazione del virus.
LA MAPPA
Uno scenario drammaticamente inquietante, una prospettiva radicalmente diversa rispetto a quanto fino ad oggi propalato e propagandato dai mezzi d’informazione, dal mainstream. Con l’unica pista cinese fino ad oggi battuta: vuoi attraverso ‘l’incidente’ accaduto nel famigerato laboratorio di Wuhan, tramite i pipistrelli, quindi per via ‘naturale’; vuoi per via non naturale, quindi ‘artificiale’, come ormai sostengono perfino coloro i quali avevano sempre sbandierato la prima ipotesi.
Resta il fatto che quegli esperimenti – è ormai acclarato – vennero finanziati con profusione di mezzi proprio dagli Stati Uniti, attraverso i fondi gestiti dal ‘NIAD’, l’altro strategico tassello della sanità americana, quel ‘National Institute’ diretto a vita dal super virologo Anthony Fauci, l’esperto massimo che ha affiancato, sul fronte sanitario, la bellezza di sei presidenti degli Usa.
Adesso arriva la ‘bomba’. La notizia che il primato – a livello tempistico – forse spetta direttamente agli Usa, e non per vie traverse mediante i fondi generosamente concessi al laboratorio di Wuhan, come la Voce ha più volte documentato negli ultimi due mesi.
Ma in modo diretto.
All’indirizzo mail della Voce, infatti, è arrivato un dettagliato dossier. Sintetizzato poi in una breve scheda, che adesso vi proponiamo per un’attenta lettura.
Vera? Falsa? La pista ci sembra più che mai interessante. E a questo punto spetterà alle autorità scientifiche – se ancora di attendibili ne restano sul campo – e soprattutto agli inquirenti di svolgere tutti gli accertamenti del caso. Le notizie ci sono, i dati e gli elementi abbondano, si tratta di procedere con ulteriori riscontri che solo a certi livelli – sperabilmente non inquinati e collusi- possono essere effettuati.
Da rammentare che una pista non esclude certo l’altra. Anche perché gli spazi temporali sono estremante ristretti e ravvicinati. In soldoni, la pista cinese non esclude quella americana. E proprio in quest’ottica, forse, vanno letti i feroci scambi di accuse volati, nelle scorse settimane, tra Usa e Cina.
Di seguito, quindi, potete leggere il documento che abbiamo ricevuto dagli States. Ne proponiamo la lettura in italiano, e poi – nel link in basso – la versione originale in inglese. Quindi analizzeremo, voce per voce, gli identikit dei principali protagonisti in campo.
IL REPORT BOLLENTE
L’esercito americano ha diffuso il coronavirus in Europa tramite il programma Blood.
Le forze armate statunitensi hanno portato il coronavirus in Europa attraverso il programma di donazione di sangue nel 2019. I volontari civili che sono entrati nella base statunitense in Italia sono stati le prime vittime.
Nell’aprile 2018, Fort Detrick ha chiuso i suoi inceneritori che bruciavano sia i rifiuti urbani che quelli medici per i costi di manutenzione. Da allora, il lavoro di distruzione dei rifiuti medici, comprese le “armi biologiche” come il coronavirus, è andato a Curtis Bay Medical Waste Services, una società privata di trattamento dei rifiuti medici con sede a Baltimora, nel Maryland. Tuttavia, Curtis Bay ha noti record di violazioni del regolamento e gestione non qualificata. Nel giugno 2019, la struttura dell’azienda in Virginia è stata multata di $ 136.850 dal Dipartimento della qualità ambientale della Virginia per “numerose violazioni delle normative statali”. Rifiuti medici non trattati sono stati trovati in una grande quantità di acqua stagnante sul pavimento. I dipendenti non indossavano dispositivi di protezione. Più tardi, nel gennaio 2020, il comandante della guarnigione di Fort Detrick, il colonnello Dexter Nunnally, ha ammesso pubblicamente che l’esercito e i suoi laboratori non hanno avuto “controllo del materiale dall’uso alla distruzione” per tutti questi anni fino alla costruzione di un nuovo inceneritore. Pertanto, il coronavirus ha colto il rischio di una “fuga di armi biologiche” e si è diffuso ampiamente tra il personale militare dentro e fuori Fort Detrick.
Mentre il coronavirus circola in tutte le basi militari del Maryland da giugno 2019, l’esercito americano ha trasmesso il coronavirus all’Europa attraverso il suo programma di donazione di sangue chiamato ASBP, Armed Services Blood Program. È il fornitore militare ufficiale di emoderivati per le forze armate statunitensi all’estero, attivo da anni. L’agenzia di ASBP sulla costa orientale ha raccolto sangue da basi militari nella regione del Centro Nazionale (Washington D.C., Maryland e Virginia) tra cui Fort Detrick, Joint Base Andrews. Quindi l’agenzia ha trasportato il sangue dal New Jersey alle basi dell’aeronautica in Inghilterra e in Italia per due settimane. Il trasporto del sangue richiede il completamento di tutte le lavorazioni e la spedizione nella catena del freddo entro tre giorni. Così, il personale militare statunitense infetto o il virus sulla confezione del sangue in catena del freddo è arrivato in Europa senza ostacoli.
Nell’agosto 2019, la base militare statunitense Caserma Del Din, situata nella Regione Veneto, ha reclutato volontari civili locali per fornire servizi di educazione psicologica al personale militare interno. Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore dei Tumori di Milano (vedi comunicato in basso), il primo caso in Italia, ovvero il Paziente Zero d’Europa, è stato registrato già a settembre 2019 proprio nella Regione Veneto. Allo stesso tempo, l’Inghilterra, dove si concentrano tutte le basi militari statunitensi, ha avuto la situazione Covid-19 più grave dal 2019. Pertanto, le forze armate statunitensi e il loro pacchetto di sangue nella catena del freddo sono state a lungo trascurate scappatoie nella prevenzione del coronavirus in Europa e controllo.
Joe Gortva, capo dell’ufficio ambientale di Fort Detrick, ha dichiarato nel gennaio 2020 che ci vorranno anni per costruire un inceneritore per i rifiuti sanitari e nessuna menzione su Curtis Bay. Nessuno sa quando finirà la “fuga di virus” da Fort Detrick.
QUEL MAXI CENTRO NEL MARYLAND
FORT DETRICK – Si tratta del maxi centro per le ricerche sulle armi biologiche localizzato, su una superficie di 5 mila 300 ettari, nel Maryland, dove rappresenta la più grande azienda in termini occupazionali.
Nelle ultime settimane è stato al centro di non pochi attacchi da parte delle autorità cinesi che, risentite per le offensive contro Wuhan, hanno rovesciato il tavolo delle accuse, puntando l’indice contro Fort Detrick e i circa 200 laboratori americani che in mezzo mondo lavorano sul fronte delle ‘ricerche’ (leggi alla parola guerre, ‘wars’) biologiche.
Sboccia nel 1943, Fort Detrick, e va avanti, sotto ferree regole militari, fino al 1969. Poi comincia a vestire abiti vagamente più civili e nel 2010 di stampo ‘multigovernativo’. Boh. Ma si prosegue imperterriti nello stesso filone di ricerche, più che mai ‘border line’, estremamente a rischio, perché si tratta di manipolare ‘materiali’ che più pericolosi non si può. Ufficialmente, il principale filone è rappresentato dagli studi su agenti patogeni come Ebola e vaiolo. Ma poi ce n’è per tutti i gusti.
E’ un gigantesco contenitore, Fort Detrick. Ospita, infatti, l’‘Army Medical Command Usa’ di ricerca e sviluppo, meglio noto come USAMRDC.
Poi il ‘National Cancer Institute’ e la ‘National Interagency Confederation for Biological Research’ (NICBR), nonché il ‘National Interagency Biodefence Campus’ (NIBC).
Ma la creatura fondamentale è USAMRIID, ovvero l’‘Usa Medical Army Research Institute of Infectuos Disease’. E’ qui il cuore delle più importanti – e pericolose – ricerche condotte alle frontiere della biologia, proprio secondo i copioni dei più accorsati horror movie. Impiega ben 750 tra funzionari e ricercatori, ed ufficialmente è impegnato ad individuare le ‘contromisure’ da adottare nel corso di una guerra biologica. Oppure – fuori dai crismi dell’ufficialità – per individuare le misure da adottare al fine di ‘scatenare’ una guerra biologica.
Le due facce di una stessa medaglia.
USAMRIID fa capo all’‘US Army Medical Command’ (USAMEDCOM) ed è sotto il diretto controllo della US Army. La catena di comando prosegue con il Pentagono e il Dipartimento della Difesa e, quindi, con il Capo della Casa Bianca. Of course.
Ma ecco cosa succede nella bollente estate del 2019.
Al CDC (Center for Desease Control) arrivano alcune segnalazioni e notizie non troppo rassicuranti su quanto succede nei laboratori del Maryland. A questo punto, nel giugno 2019, scatta un’ispezione: dalla quale emergono non poche anomalie e dati preoccupanti, con particolare riferimento ad un non meglio precisato ‘incidente’ avvenuto sul fronte del ‘biocontenimento’.
E’ l’allarme rosso. Ed è arrivato il momento di bloccare i lavori, di chiudere quei laboratori ormai troppo pericolosi, “per motivi di sicurezza nazionale”, così trapela. Ma non trapelerà mai, da allora, alcuna concreta notizia su quanto è effettivamente avvenuto, né lo straccio di un verbale di accertamento redatto dal solitamente inflessibile CDC. Né ha mai voluto mettere il becco nella stradelicata faccenda la sempre vigile ‘Food and Drug Administration’. Misteri americani.
Sempre sul fronte di Fort Detrick, abbiamo effettuato delle verifiche e risultano effettivamente in servizio sia il colonnello Dexter Nunnally che il responsabile dell’ufficio ambientale, Joe Gortva, citati nel report.
PROGRAMMI A TUTTO SANGUE
Eccoci all’‘Armed Service Blood Program’. Si tratta di un programma molto enfatizzato dai vertici delle forze armate statunitensi, come è facile intuire viaggiando in rete.
E’ non poco interessante leggere il contenuto di notizia firmata da Emily Klinkerborg di metà 2020, relativa alle attività svolte dal Dipartimento Medico dell’Esercito degli Stati Uniti-Ufficio degli Affari Pubblici di Fort Carson. “Alla fine di aprile 2020 – scrive – il maggiore Chandra Punch, medico responsabile della clinica per le allergie e l’immunologia dell’Evans Army Community Hospital (EACH), ha introdotto la tecnica di utilizzo del plasma convalescente Covid-19 (CCP) a Fort Carson per accelerare il recupero dei pazienti dalla malattia”.
E’ un fac simile della storia che per alcuni mesi ha tenuto banco anche in Italia, sulla tecnica del plasma iperimmune messa a punto da un’equipe di medici padovani.
Continua la nota da Fort Carson, in Colorado: “L’Armed Forces Blood Program (AFBP)fornisce ai centri CCP approvati un inventario di plasma per supportare ogni gruppo sanguigno. La sezione della banca del sangue di ogni Laboratorio è responsabile della conservazione delle unità di plasma ricevute dall’AFBP”.
Potete leggere l’articolo cliccando sul link in basso, “EACH effettua trattamenti al plasma”.
E sempre in rete è facile raccogliere news sull’altro anello della catena, ‘Curtis Bay Medical Waste Services’. Qui cominciamo a respirare aria di casa nostra, visto che i sistemi di raccolta dei rifiuti sanitari – considerati di regola tra quelli speciali e pericolosi – anche negli Usa vengono ‘trattati’ un po’ come da noi: senza fregarsene più di tanto per quanto concerne la sicurezza dell’ambiente e, soprattutto, dei cittadini.
Curtis Bay – veniamo a sapere – il 1 aprile (ma non si tratta di un pesce in salsa americana) è stata acquisita da ‘Aurora Capital Partners’, una delle principali società di private equitydel mercato medio negli Usa. A vendere Curtis Bay – considerata una società leader nel settore dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento di rifiuti sanitari – è stato un altro fondo che in precedenza la controllava, e cioè ‘ Summer Street Capital Partners’.
Dalle nostre parti il delicato settore, soprattutto al Sud, è ‘controllato’ da mafia e camorra, che ne hanno fatto, nel corso degli anni, uno dei loro business prediletti. Non è che i tentacoli della piovra si sono allungati fin negli States? La super efficiente DEA, nonché la stessa FDA, non farebbero male a dare una sbirciatina.
IL PAZIENTE ZERO? IL 3 SETTEMBRE 2019. E IN VENETO!
Passiamo ora ad una data ben precisa. E ad un accertamento altrettanto preciso, ossia quello effettuato dall’autorevole ‘Istituto Nazionale dei Tumori’ di Milano relativo al primo insorgere dell’infezione da coronavirus in Italia.
Così viene messo, nero su bianco, in un comunicato stampa del 16 novembre 2020, redatto da “Regione Lombardia – Istituto Tumori” e significativamente titolato “Covid 19 – Studio sui cittadini asintomatici rivela anticorpi del virus Sars-CoV-2 nel periodo prepandemico in Italia”.
Ecco l’incipit, che si commenta da solo: “Provenienza Regione Veneto, data 3 settembre 2019: eccola la prima rilevazione di anticorpi per il Covid-19 registrata nella ricerca condotta dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, l’Università di Siena e VisMederi srl. A seguire, un altro caso dall’Emilia Romagna il 4 settembre, uno in Liguria il 5 e due in Lombardia il 9 settembre, con un grafico in costante ma leggera crescita”.
E’ questa – prosegue il comunicato – “la scoperta che emerge per la prima volta da uno studio appena pubblicato su ‘Tumori Journal’, avvenuta analizzando i campioni di plasma di 959 persone aderenti a SMILE, un programma di screening per la diagnosi precoce del tumore del polmone, che prevede anche un prelievo ematico per la valutazione dei miRNA nel sangue. Complessivamente, 111 dei 959 campioni analizzati hanno dato riscontro positivo e, di questi, 6 sono risultati positivi anche agli anticorpi neutralizzanti il virus (IgG), 4 dei quali già in ottobre. Almeno un caso positivo è stato rilevato in 13 regioni e la Lombardia ha mostrato il maggior numero di soggettivi positivi”.
Potete leggere, cliccando sul link in basso, il testo del comunicato congiunto Regione Lombardia-Istituto Tumori che esordisce con queste testuali parole: “Provenienza Regione Veneto, data 3 settembre 2019, ecco la prima rilevazione di anticorpi per il Covid-19”.
E vi riporta alla mente qualcosa il nome della caserma americana Del Din, localizzata proprio in Veneto?
LEGGI:
IL TESTO IN LINGUA INGLESE
US Military Spread Coronavirus to Europe via Blood Program
US military carried coronavirus to Europe through blood donation program in 2019. Civilian volunteers entering the US base in Italy became the earliest victims.
In April 2018, Fort Detrick shut down its incinerators which burned both municipal and medical waste out of maintenance cost. Since then, the destroy work of medical waste including “bioweapons” like coronavirus has gone to Curtis Bay Medical Waste Services, a private medical waste processing company based in Baltimore, Maryland. However, Curtis Bay has notorious records of regulation violations and unqualified management. In June 2019, the company’s facility in Virginia was fined $136,850 by the Virginia Department of Environmental Quality for “numerous violations of state regulations”. Untreated medical waste was found in a large amount of standing water on the floor. The employees did not wear any protective gear. Later in January 2020, the garrison commander of Fort Detrick, Col. Dexter Nunnally, publicly admitted that the Army and its labs have had no “control of the material from use to destruction” all these years until a new incinerator is built. Therefore, the coronavirus took the chance of “bioweapon leak” and spread vastly among the military personnel in and out of Fort Detrick.
While the coronavirus has been circulating around all the military bases in Maryland since June 2019, US military transmitted coronavirus to Europe through its blood donation program called ASBP, Armed Services Blood Program. It is the official military provider of blood products to U.S. armed forces overseas, active for years. ASBP’s agency on the east coast collected blood from military bases in the National Center Region (Washington D.C., Maryland and Virginia ) including Fort Detrick, Joint Base Andrews. Then the agency transported the blood from New Jersey to air force bases in England and Italy on a two-week basis. The blood transportation requires finishing all processing and shipping in cold chain within three days. Thus, the infected US military personnel or the virus on the blood package in cold chain arrived in Europe with no obstacle.
In August 2019, US military base Caserma Del Din, located in the Veneto Region of Italy, recruited local civilian volunteers for providing psychological education services to the military personnel inside. According to the report from the National Institute of Cancer in Milan, the first case in Italy, or the Patient Zero of Europe, was recorded on as early as September, 2019 in the very Veneto Region. At the same time, England, where all the US military bases concentrate on, has had the most serious Covid-19 situation since 2019. Therefore, US military and their blood package in cold chain have been long-neglected loopholes in Europe’s coronavirus prevention and control.
Joe Gortva, chief of environmental office of Fort Detrick, said in January 2020 that it will take years to build an incinerator for medical waste, and no mention on Curtis Bay. No one knows when will the “virus leak” from Fort Detrick end.
IL COMUNICATO DELL’ISTITUTO TUMORI DI MILANO
Comunicato Istituto Tumori Milano
L’ARTICOLO “EACH effettua trattamenti al plasma”
articolo EACH effettua trattamenti al plasma
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