“Olanda, arriviamo”

Berlusconi-landia made in Olanda. Emigranti di lusso i Berlusconi. Provano a sottrarre cento milioni ai conti in rosso di Forza Italia e con attendibile probabilità sbolognano l’invenzione del capofamiglia a Salvini, rimpolpato con strani percorsi finanziari, forse ‘agevolati’ dallo yankee Bannon, destrofilo al servizio degli antidemocratici, prima di diventare generoso donatore di vangate di dollari alla destra di Fratelli d’Italia, terminale evidentemente ritenuto più attendibile dal sovranismo Usa. Fatto sta che i rampolli del malandato Silvio hanno scelto di trasferire la sede legale di Mediaset, per uscire dall’ambito di network italico e assumere dimensione europea con tutti vantaggi proposti dalla Comunità, Ma questa è una malignità da verificare, come l’ipotesi di un primo passo nella direzione dei paradisi fiscali.

Mister Draghi di là dalla riconosciuta competenza nel comparto determinante della grande finanza, è anche soggetto dotato del particolare acume per cui si muta opinione, se le circostanze lo chiedono, e non è proprio un problema.  Esploso il caso di parte dei cardinali riuniti nella Cei ostili al Zan, perché abbarbicati all’integralismo del cattolicesimo ultra conservatore, Draghi e perfino una quota di democratici ‘moderati’, hanno commentato l’assurda, immotivata censura del Zan con aperte o sommesse disponibilità a riconsiderare la legge contro la violenza omfoba. L’onda impetuosa di proteste, più decise nei confronti della destra, ha indotto Draghi e i tentennanti moderati a ricredersi, a condividere la giusta causa dello Zan, la perentoria conferma dell’Italia ‘Paese laico’. Meglio tardi che mai!

Lo stadio di Francoforte si è illuminato, in segno di protesta contro il ‘no’ della Uefa al sindaco di Monaco Dieter Reiter, che aveva chiesto di poter illuminare lo stadio, nel giorno della partita Germania-Ungheria, con i colori dell’arcobaleno come segnale di solidarietà verso la comunità Lgbt. Leon Goretza, calciatore tedesco di origini polacche, cioè del Paese governato da Andrzej Duda, esponente dell’area politica conservatrice e cattolica, Goretza è impegnato nella difesa dei socialmente deboli. Prima degli europei è stato fotografato con la bandiera “Non c’è calcio con i fascisti”.

L’approvazione a Budapest di una scandalosa legge contro la comunità Lgbt (la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, l’ha definita una “vergogna”) diventa oggetto di un vero e proprio scontro dentro le Istituzioni di Bruxelles. Una lettera di sostanziale censura è stata già firmata da 17 paesi, tra cui l’Italia. Nel corso del Consiglio europeo la questione dovrebbe essere esplicitamente sollevata dal premier olandese Rutte. La discussione può arrivare addirittura a mettere in discussione tutti i finanziamenti che l’Unione concede all’Ungheria, compresi quelli del Recovery Fund. Insomma, l’Europa finalmente reagisce al neofascismo di suoi membri.

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