NESTLE’ / IL 60 PER CENTO DEI SUOI PRODOTTI NON E’ SALUTARE

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Il 60 per cento dei prodotti di marca Nestlè non è salutare.

L’incredibile ammissione arriva dalla stessa notissima e più grande azienda alimentare del mondo e viene riferita dall’autorevole ‘Financial Times’.

Il quotidiano britannico, infatti, ha avuto modo di visionare alcune documentazioni interne di casa Nestlè, in base alle quali risulta che il 60 per cento dei suoi prodotti non soddisfano una “definizione riconosciuta di salute” e “alcune delle nostre categorie e dei nostri prodotti non saranno mai salutari”.

Secondo il Financial Times, solo il 37 per cento dei cibi e delle bevande griffate Nestlèottiene un punteggio superiore a 3,5: una sorta di soglia minima per valutare gli standard, adottata ad esempio da grossi gruppi internazionali come ‘Access to Nutrition Foundation’.

Peggio che andar di notte con le bevande, quasi tutte sotto la fatidica soglia: solo il 4 per cento, infatti, la supera.

Ancora peggio con i dolciumi: da salvare un insignificante 1 per cento.

Una boccata d’ossigeno per acqua e latticini: promosse l’82 per cento delle prime e il 60 per cento dei secondi.

Viene notato nel report aziendale da autentico harakiri: “Abbiamo apportato miglioramenti significativi ai nostri prodotti, ma il nostro portafoglio ha ancora prestazioni inferiori rispetto alle definizioni esterne di salute in un panorama in cui la pressione normativa e le richieste dei consumatori sono alle stelle”.

Figuriamo da quali penose basi si partiva!

E figuriamoci, a questo punto, quali saranno mai gli standard delle aziende concorrenti, se tanto mi dà tanto!!

A quanto pare, sono stati esclusi dalle classifiche dell’orrore il cibo per gli animali domestici, le formule per i bambini, il caffè e l’offerta di cibi speciali.

In soldoni, i dati rappresentano circa la metà dei ricavi annuali totali di Nestlè, che raggiungono la stratosferica cifra di 92,6 miliardi di franchi (l’equivalente di 72,7 miliardi di sterline).

Secondo le news, il gruppo sta aggiornando i suoi standard nutrizionali interni, noti come ‘Nestlè Nutritional Foundation’, introdotti sotto l’ex amministratore delegato Peter Brabeck-Lemathe: a questo punto si capisce perché ormai un ‘ex’.

Un’ultima chicca desunta dal report interno. A chi la palma del prodotto peggiore, quello da evitare a tutti i costi? Il Nesquik alla fragola, che ha il suo grande mercato di vendita negli Stati Uniti: contiene 14 grammi di zucchero in una porzione insieme a piccole quantità di colorante e aroma: nonostante ciò, viene descritto come “perfetto a colazione per preparare i bambini alla giornata”. Eserciti di fat pig-boys all’americana…

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