STADIO ROMA / TORNA IN CAMPO IL PALAZZINARO CECO VITEK

Davvero dura a morire la sceneggiata per la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle.

A fine aprile torna in campo il palazzinaro ceco Radovan Vitek, che negli ultimi mesi era sparito dalla circolazione.

Il suo intervento in tackle arriva dopo un fitto scambio di messaggi (leggi accuse al vetriolo) rimbalzati tra il Campidoglio, la Eurnova di Luca Parnasi e la AS Roma Calcio.

In sostanza, l’amministrazione Raggi dava un ultimatum ai due interlocutori per chiarire le loro reali volontà, visti i continui voltafaccia, i reiterati cambi di posizione, la sequela di stop and go e tante, troppe carte taroccate in circolazione.

Hanno risposto a muso duro al Campidoglio, sia Parnasi che la Roma: la società di calcio ha scaricato tutte le responsabilità su Eurnova, mentre quest’ultima ha rovesciato il tavolo sulla Roma. Un autentico gioco delle parti o – se preferite – il classico gioco delle tre carte che abitualmente viene fatto nei paraggi della stazione centrale di Napoli per sbarcare il lunario e truffare il malcapitato di turno.

Adesso si unisce al coro anche Vitek, mai nominato nel fitto carteggio a tre appena citato. Rammentiamo che il palazzinaro ceco è entrato a sorpresa nella story un anno e mezzo fa, trattando con Parnasi l’acquisto di Eurnova, proprietaria dei terreni di Tor di Valle. Ma strada facendo si è scoperto che quei terreni erano stati pagati da Parnasi solo parzialmente e cioè circa il 30 per cento del prezzo pattuito con Gaetano Papalia, il quinto protagonista della sceneggiata. Papalia ha denunciato Eurnova per il mancato saldo e a questo punto Eurnova non poteva – di tutta evidenza – trattare la vendita di qualcosa che non le apparteneva.

Proprio qui si sostanzia il j’accuse della Roma contro Parnasi: aver fatto perdere un sacco di tempo (anche al Campidoglio, impelagato per anni nella story, almeno dal 2014, sotto l’amministrazione di Ignazio Marino) quando Parnasi ben sapeva di non essere il vero proprietario dei terreni di Tor di Valle.

Di seguito potete leggere il testo originale della missiva di Vitek inviata a ‘Roma Capitale’ (ossia a Virginia Raggi & C.), a Eurnova e a AS Roma spa.

Non è finita. Perché la sceneggiata ha una nuova appendice proprio sul fronte di casa Parnasi. Sullo scacchiere degli affari familiari, muove le sue pedine anche Flavia Parnasi, sorella maggiore di Luca. Una delle sue società, ‘Combo Produzioni srl’, cambia pelle. Infatti, ha appena ceduto tutti i suoi diritti alla ‘Combo International srl’, il cui amministratore unico è Gianluca d’Incà, il suo ex marito. La prima sigla ha prodotto, in passato, una serie di film diretti o interpretati da nomi ben noti alle cronache cinematografiche (Pupi Avati, Sharon Stone, Riccardo Scamarcio, Massimo Boldi, Max Tortora, per citarne alcuni) ma di scarso successo.

Come leggere la cessione da parte di Flavia Parnasi? Sente puzza di bruciato, per le sorti finanziarie della dinasty, e cerca di mettere al riparo qualcosa? O cosa?

 

 

La lettera di VITEK

2021-04-28-CPI-a-Campidoglio

 

 

Nella foto di apertura, Radovan Vitek

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