STIPENDI PARLAMENTARI / I NOSTRI BECCANO IL DOPPIO DEGLI EUROPEI. LADRI

I parlamentari italiani beccano di gran lunga i più alti stipendi a livello mondiale: 140.000 euro all’anno.

Uno scandalo che trova conferma in una corposa indagine comparativa effettuata dall’Unione europea.

Per fare subito un esempio chiarificatore, i nostri inquilini di Montecitorio e palazzo Madama guadagnano esattamente il doppio dei loro colleghi europei, calcolando una media fra i paesi UE.

Laura Boldrini

Una realtà che già conoscevamo ma che solo pochi vogliono ammettere, soprattutto a livello partitico, dove hanno tutti sempre in coro pianto miseria. E si sono sempre avvitati a poltrona & stipendio.

Ricordiamo le accorate parole pronunciate da lady Laura Boldrini appena tre anni fa: “i nostri stipendi garantiscono l’autonomia dei deputati e consentono di svolgere il proprio lavoro con disciplina ed onore”. Ma quale onore, ci faccia il piacere.

Altrettanto ridicole – e colpevoli – le parole del leghista Renato Borghi: “Le Camere scrivono le leggi, decidono il destino del Paese: se noi vogliamo le eccellenze dobbiamo pagarle”. Le eccellenze? Presidente della Commissione Bilancio alla Camera (poltrona che trent’anni fa era occupata da ‘O ministro Paolo Cirino Pomicino) il leghista arriva a sostenere che una riduzione degli stipendi avrebbe ridotto deputati e senatori a dei poveri “scappati di casa”.

Lui, invece, è solo scappato dal Cottolengo.

 

QUEL FOLLE REFERENDUM

Ai confini della realtà. Si sono inventati un referendum farlocco per ridurre il numero dei parlamentari, issando la bandiera del risparmio, della moralità pubblica, dell’onestà, prendendo per il culo tutti gli italiani. Non hanno tagliato le spese – lorsignori – hanno invece mutilato la democrazia, riducendo la rappresentanza, dando molta meno voce ai cittadini.

Una cialtronata in piena regola, che ci ha precipitati all’ultimo posto a livello europeo per quanto concerne il rapporto tra numero degli abitanti del Paese e numero dei parlamentari. Da non credere.

Il vero, gigantesco problema è invece un altro: tagliare gli stipendi – questi, gli attuali – ai parlamentari. Perché se nulla interviene, alla prossima tornata elettorale ci troveremo con meno parlamentari, e sempre strapagati, come oggi.

Ma tutti se ne fregano.

Se ne strafottono se i cittadini muoiono di fame e di Covid.

Se ne fottono di spendere in modo oculato la pioggia dei 209 miliardi in arrivo dalla Ue.

Parlamentari Movimento 5 Stelle trasmigrati in altri gruppi

Neanche una briciola a chi non arriva più neanche a metà mese, a chi non può pagare il fitto, a quelli che non possono più nemmeno curarsi, agli anziani agganciati a quelle pensioni di fame, a chi chiude negozi e botteghe.

Incapaci di fare leggi – altro che le bestialità d’un Borghi – di predisporre un programma decente che tenga in vita il Paese, di tracciare un percorso minimo per il futuro.

Vergogna. Tutti a casa. A pedate.

Va rammentato che solo i 5 Stelle – i quali hanno promosso lo sciagurato referendum sul taglio del numero dei parlamentari – oggi versano qualche lacrima di coccodrillo e ammettono che occorre un secondo round: ossia una effettiva riduzione degli stipendi. Per quando mai? Figurarsi se il paese già stremato e chiamato a quel folle referendum è in grado di sopportarne un altro. E figuriamoci se quei lanzichenecchi che occupano il Palazzo mettono in discussione il loro bottino.

 

LE CIFRE DEL DISONORE

Ma veniamo alle cifre. Le sole che possono far capire a tutti i cittadini il letterale saccheggio delle casse pubbliche perpetrato da lorsignori, i nostri ‘eletti’ che invece di rappresentarci pensano come meglio fottersi i nostri soldi, i denari dei contribuenti.

Il rapporto, di oltre 200 pagine, è stato chiesto dalla Commissione per il controllo dei bilanci e si colloca all’interno di uno speciale dossier sul Sistema Previdenziale del Parlamento europeo. Uno studio accuratissimo, che copre l’arco di un decennio e raffronta tutte le situazioni non solo a livello europeo ma internazionale.

Il grafico contenuto nel rapporto parla da solo.

La tabella che mette a confronto gli stipendi dei parlamentari europei

E vede l’Italia al top della classifica dei parlamentari Paperoni, con un “salario” da oltre 140 mila euro l’anno.

Gli americani sono addirittura sotto di 20 mila, pur vivendo in un paese 30 volte più grande e con una popolazione di 5 volte maggiore: eppure, un politico a stelle e strisce becca 35 mila euro in meno all’anno rispetto a un collega italiano.

I tedeschi sono addirittura sotto quota 100, percependo 90 mila euro. Eppure non sembra lavorino meno dei nostri, noti un po’ ovunque per le scarse attitudini allo stakanovismo.

In braghe di tela – altro che ‘scappati di casa’ – gli inglesi che si accontentano nientemeno che della metà di quanto s’infilano nelle tasche i signorotti di Montecitorio e palazzo Madama: appena 70 mila euro.

Incazzati come le belve gli spagnoli, che portano a casa una vera miseria, 35 mila euro, un quarto rispetto ai ras d’Europa, gli italiani.

E cosa dire, a questo punto, dei parlamentari bulgari e romeni, alla canna del gas con 20 mila euro, soglia alla quale neanche arrivano gli ungheresi?

 

 

In basso il link per scaricare e consultare il rapporto completo della UE

Study-MEP-pensions_EN

 

 

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