Il pericolo è il suo mestiere

Manca poco all’impeachment, ma il trucido tycoon americano non c’entra. Nelle stanze segrete del Palazzo dove s’incontrano in rigoroso anonimato cardinali, vescovi e faccendieri del sistema Curia, si andrebbe perfezionando la trama del complotto per defenestrare Papa Francesco, ordito dai soci del bubbone ecclesiastico in cui si ritrovano in ‘santa’ promiscuità i porporati pedofili e i loro protettori, affaristi specialisti in esportazione di capitali nei rassicuranti paradisi fiscali, speculatori, eminenze del cattolicesimo integralista, nomi illustri di alti prelati connessi ai potenti della Terra, a est e ovest del globo. E come dar loro torto? Su di loro si è abbattuta, devastante, una scarica di fulmini a ciel sereno, in quel cosmo dove per secoli  ha spaziato liberamente la quota dei corrotti, così simile alla laica tangentista, che inquina tre quarti del mondo. A sconvolgere la quiete omertosa di figli degeneri del Padre Eterno è arrivato dal sud della Terra un prete anomalo, elevato al soglio papale per clamorosa disinformazione sul prescelto. Gli 007 del Vaticano hanno probabilmente falsificato le diarie di trasferta in Argentina e messo giù ‘da casa’ un dossier approssimativo su Bergoglio, un identikit rassicurante per i committenti: “brav’uomo, umile, esente da aggressività, pio, solidale con i poveracci, mansueto…”
“Chi, meglio di questo militante nella bontà francescana,  per non disturbare i i nostri affari, ma sì facciamolo papa e scansiamo il pericolo di ritrovarci in San Pietro un marpione non rispettoso del nostro tran-tran.
Poi, inaspettata, la scoperta di aver fatto un devastante autogol va di pari passo con la marcia di Bergoglio a tappe forzate sul percorso che in tempi ravvicinati opera una rivoluzione epocale da far impallidire la fama di quelle francese  e sovietica.
Cadono molte teste coronate, altre subiscono arditi ridimensionamenti. Il ciclone del francescano ‘giustiziere’, certo non rispetta il rango delle ‘vittime’ del repulisti, che siano pedofili, manipolatori di risorse destinate a fin di bene che finiscono in conti correnti di isole caraibiche offshore o in investimenti speculativi da palazzinari.
Lo svelto cammino dell’accoglienza, della solidarietà mondiale per ogni povertà, l’impegno costante a sintonizzare la Chiesa sull’ora dell’innovazione, che pervade la società mondiale, i sensazionali balzi in avanti per assecondarla e superare le preclusioni anacronistiche, da ultimo l’accoglienza nell’alveo della Chiesa di coppie gay: eco cosa fa esplodere la rabbia dei conservatori, di quanti, tra loro, temono di dover rinunciare all’allegra gestione di un potere sostenuto dalla dovizia di dogmi sovrastrutturali rispetto  ai fondamenti del cristianesimo e da forti suggestioni ‘ipnotiche’, indotte dalla narrazione di miracoli, che la scienza, ‘amica o solo negligente’, avalla per quieto vivere. Se Alexey Navalny, leader russo della contestazione al regime di Putin ha rischiato di morire avvelenato nonostante mille precauzioni, se una coraggiosa giornalista maltese è stata assassinata per aver indagato sul governo, se Erdogan ha messo in carcere migliaia di turchi del dissenso, eccetera, eccetera,  purtroppo niente e nessuno garantisce che papa Francesco sia totalmente al sicuro da nemici interni o esterni.  E  questa è la chiesa al suo più alto livello di potere.

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