TAV / TUTTI I “NO” IN UN DOSSIER DELL’UNIVERSITA’ DI LIONE

Cifre, dati & previsioni presentate dai promotori della linea Torino-Lione per poter ottenere i fondi europei sono taroccati.

Falsi.

Inventati di sana pianta a tavolino.

La clamorosa scoperta è stata appena effettuata da un’equipe incaricata dalla Corte dei Conti Europea (ECA) di verificarne l’attendibilità. Ed anche per accertare che la Commissione Europea fosse a conoscenza di eventuali anomalie.

Che ci sono, eccome. Grosse come una casa.

Lo studio è stato coordinato dal professor Yves Crozet, direttore del Laboratorio Pianificazione Economia dei Trasporti dell’Università di Lione. Un vero “luminare”, Croizet, in materia di economia e sostenibilità di linee ferrate e autostradali.

Le conclusioni dello studio sono contenute nel Rapporto Speciale numero 10/2020. Che non ammette dubbi e fa piazza pulita delle pezze a colori inventate da “promotori” italiani e francesi per giustificare tale scempio economico e ambientale.

Scrive Croizet: “I promotori di grandi progetti infrastrutturali devono produrre dati per convincere i responsabili delle decisioni e i finanziatori. Nel caso dei finanziamenti privati, essi tendono in genere a gonfiare le previsioni di traffico da un lato e a sottovalutare i costi di attuazione dell’altro”.

Continua: “La galleria Torino-Lione è un tipico esempio di questa manipolazione del calcolo economico, oltre alla sopravvalutazione del traffico. Ci sono valutazioni fantasiose dei guadagni in termini di emissioni di Co2. Una volta rivisti, i dati del calcolo economico danno al progetto un quadro completamente diverso”.

Una valutazione che più trachant non si può.

Eccoci ai numeri.

Così viene scritto nel dossier. “Secondo i proponenti, il traffico merci ferroviario complessivo sulla direttrice Torino-Lione avrebbe, nel 2035, più di 41 milioni di tonnellate/anno, pari a circa 14 volte il traffico attuale”.

“I proponenti hanno affermato che il traffico, tra il 2020 e il 2035, sarebbe cresciuto del 7,6 per cento l’anno”.

“L’autore (Crozet, ndr) si chiede come sarebbe possibile avere un risultato tre volte maggiore della tendenza degli ultimi 30 anni, tanto più che dal 2008 il volume del trasporto merci risulta solo debolmente legato alla crescita del PIL”.

Il professor Yves Crozet. In apertura l’avanzamento dei lavori per la TAV Torino Lione

“Considerando solo il traffico ferroviario classico (senza autostrada ferroviaria) la progressione presentata dai proponenti porta a 28 milioni di tonnellate/anno nel 2035, cioè 10 volte i valori attuali. L’autore si chiede per quale sortilegio sarebbe possibile conseguire un simile risultato quando, tra il 2000 e il 2016, il traffico ferroviario mercantile in Francia è calato del 40 per cento!”.

E secondo i soliti proponenti, sul fronte dell’autostrada ferroviaria il traffico nel 2035 sarebbe di ben 65 volte superiore rispetto a quello del 2004.

Veri numeri al lotto!

Del tutto inattendibili anche i calcoli per quanto riguarda il Co2. E l’inquinamento ambientale prodotto.

Scrivono gli autori del Rapporto: “In realtà, la costruzione di nuove grandi infrastrutture di trasporto è in se stessa una fonte rilevante di emissioni di Co2, mentre i vantaggi ambientali dipendono dal volume di traffico effettivamente trasferito da altri modi di trasporto più inquinanti. Visto che il trasferimento modale è stato molto limitato in Europa negli ultimi vent’anni, vi è un forte rischio che gli effetti positivi multimodali di molte IFT (come la Torino-Lione) siano sovrastimati”.

E continua, più in dettaglio: “Ad esempio, nel 2012 il gestore dell’infrastruttura francese ha stimato che la costruzione del collegamento transfrontaliero Torino-Lione avrebbe generato 10 milioni di tonnellate di emissioni di Co2. Secondo le sue stime, l’IFT non produrrà un beneficio netto in termini di emissioni di Co2 prima di 25 anni dopo l’inizio dei lavori. Per di più, quella previsione dipende dai livelli di traffico: se raggiungeranno solo la metà di quelli previsti, occorreranno 50 anni dall’entrata in servizio dell’infrastruttura prima che le emissioni di Co2 prodotte dalla sua costruzione siano compensate”.

Val la pena, a questo punto, di buttare tanti soldi dalla finestra per non migliorare la situazione del traffico e comunque peggiorare quella ambientale?

Ma ormai, a casa nostra, governo e opposizione procedono compatti per la realizzazione di un mostro che più inutile – anzi dannoso – non si può…

 

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