RECOVERY FUND / UNA GROSSA FETTA AL SETTORE MILITARE

Che fine farà una bella fetta dei soldi europei che arriveranno in Italia via Recovery Fund?

Finiranno alle industrie del nostro apparato militare, secondo l’analisi del blogger pacifista Antonio Mazzeo. Che effettua una radiografia dei prossimi flussi finanziari in arrivo da Bruxelles.

Esordisce così. “I soldi del Recovery Fund? Il governo di Conte & C. li chiederà a Bruxelles per finanziare il complesso militare, industriale e aerospaziale e realizzare i nuovi sistemi d’arma da destinare alle forze armate”.

Più in dettaglio. “Il 27 agosto 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato al Dipartimento per le Politiche europee della presidenza del consiglio le schede di sintesi delle aree progettuali ritenute strategiche e per la cui realizzazione sarà chiesta la copertura finanziaria con il Recovery Fund della Ue. Tra i progetti prioritari ci sono quelli finalizzati al Potenziamento della filiera industriale nazionale, dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza per cui si prevede di impiegare nei prossimi sei anni 12 miliardi e 500 milioni di euro di provenienza Ue”.

Ancora. “Obiettivo del progetto è consentire al comparto un salto tecnologico nella ricerca, nell’innovazione e nella costruzione di piattaforme duali ad elevatissime prestazioni, con ridotto impatto ambientale, totale sicurezza cyber ed innovazione digitale”, spiegano le note del Mise.

Ecco il cocktail in fase di preparazione.

Nel Piano si parla di “elicotteri di nuova generazione, aerei di sesta generazione (ipersonico, Tempest), tecnologia sottomarina avanzata, tecnologia unmanned intersettoriale, Intelligenza Artificiale, nave futura europea (Green Vessel), cyber e elettronica avanzata, tecnologie spaziali e satellitari”. Di tutto e di più.

Precisa Mazzeo: “Il progetto più rilevante in termini politico-militari ed economici è quello relativo agli elicotteri di nuova generazione FVL, dove FLV sta per Future Vertical Lift, con cui si identifica il programma della US Army rispetto al quale il Governo americano ha lanciato una massiccia campagna verso i Paesi alleati e partner per dar vita ad una sorta di F-35 ad ala rotante”.

Parte dei soldi, poi, andranno per finanziare il programma di progettazione e realizzazione del nuovo cacciabombardiere ‘Tempest’, che sarò operativo nel 2035 e a cui lavora un consorzio di imprese britanniche, svedesi e italiane (Leonardo, MBDA e Avio Aereo).

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