Ci voleva “Imola oggi”, al quale vanno i nostri più caldi ringraziamenti, per scoprire una notizia oscurata da tutti i grandi media.
Il prezioso quotidiano romagnolo, infatti, ha scavato negli archivi e ha scoperto quanto era stato pubblicato, nientemeno che 13 anni fa, da “Farmacista33”, un sito di news in campo sanitario.
Ecco cosa scriveva, il 29 settembre 2007, “Farmacista 33” e che il 14 giugno 2020 riprende “Imola oggi”, a proposito della star britannica nel firmamento delle industrie farmaceutiche, AstraZeneca, con la quale il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha appena annunciato – in mondo trionfale agli “Stati Generali” – la firma di un contratto per la fornitura di 400 milioni di dosi del futuro vaccino anti covid-19.
“Nel 2007 AstraZeneca patteggiò 900 mila euro di risarcimento al Servizio Sanitario Nazionale per la ‘Farmatruffa’ che vide coinvolte le filiali italiane di nove aziende farmaceutiche i cui informatori avevano convinto i medici a compilare ricette false, alcune intestate a pazienti già morti”.
Non certo il primo caso di ricette per i defunti e di farmatruffe, nel nostro Paese.
A cominciare da quella ad inizio anni ’90 che vide sugli scudi Sua Sanità Francesco De Lorenzo e il re mida ministeriale, Duilio Poggiolini.
Adesso torna alla ribalta – solo grazie ad “Imola oggi” e nonostante il vergognoso silenzio di tutti i media di regime, regolarmente asserviti ai voleri di Big Pharma – quello scandalo del 2007.
Che ne dice, Maggiordomo Speranza?