ROBERTO BURIONI / IL SALTIMBANCO DELLE PROVETTE ALLA CORTE DI FABIO FAZIO

“Se Tarro è un virologo da Nobel, io sono candidato per Miss Italia”.

Con questa battuta neanche degna del più sgangherato bar dello sport, l’allergologo Roberto Burioni incornicia la sua domenica che più bestiale, davvero, non si può.

La quale si conclude, come ormai di consueto da svariate settimane, nel salottino imbandito da Fabio Fazio per “Che tempo che fa”, dove il Mago di Provette & Brevetti è diventato un must, il maitre a penser che provvede a tranquillizzare (come ha fatto per le prime settimane) oppure a terrorizzare quel popolo che lui considera “bue”. O fatto solo di “somari”.

 

IL SALOTTINO DI CASA FAZIO

Sorgono spontanee alcune domande. Con che diritto Fazio impone agli italiani, come ricino domenicale, la presenza di un saltimbanco quale Burioni, quando invece sarebbe fondamentale fornire agli italiani analisi e diagnosi a prova di bomba?

Roberto Burioni ospite fisso di Fabio Fazio a Che tempo che fa

Pensa forse di stare nel salotto di casa sua, Fazio, pronto ad invitare gli amici che gli stanno più a cuore?

Ma dove siamo, alla privatizzazione (e distruzione) di quel poco che resta ormai della tivvù pubblica?

Come mai nessun politico, neanche una mosca bianca, si alza in piedi e protesta? Tutti genuflessi davanti al Vate Burioni e al suo maggiordomo Fazio?

Ricostruiamo, per sommi capi, il pomeriggio domenicale ai confini della realtà.

Animato, ad un certo punto, da un tweet di Gianfranco Rotondi, ex parlamentare Dc, che loda le parole pronunciate da Giulio Tarro nel corso di un Porta a Porta di qualche giorno prima.

Apriti cielo! Non l’avesse mai fatto. Burioni inforca il computer e sbraita: “Se Tarro è un virologo da Nobel io sono candidato a Miss Italia”.

Monta in un baleno la polemica.

Replica Rotondi, rammentando il curriculum di Tarro e il suo impegno sul fronte del colera.

Sobria la risposta di Tarro: Burioni “ha ragione su una cosa: lui deve fare solo le passerelle come Miss Italia, ma senza aprire bocca”.

Giulio Tarro

Il Riformista dà in tempo quasi reale conto della singolar tenzone.

La sera Burioni va in solita passerella nel teatrino di Fabio, mentre Tarro partecipa, ovviamente in collegamento, a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti.

 

UN SOLO MAGO, TUTTI GLI ALTRI “SOMARI”

Una polemica sempre innescata da Burioni anche anni fa, quando polemizzò in modo altrettanto volgare sul fronte dei vaccini sia con Tarro, due volte candidato al Nobel per la Medicina, che con il premio Nobel francese Luc Montagnier.

Dall’alto della sua laurea in medicina e chirurgia al Sacro Cuore di Roma e specializzazione all’Università delle Marche (non proprio Harvard) in allergologia e immunologia, Burioni dava in pratica del “somaro” ad entrambi: in particolare, lanciò strali all’indirizzo di due scienziati veri (loro sì) con una comunicazione inviata all’Ordine Nazionale dei Biologi, che celebrava a Roma i suoi 50 anni con un convegno sul bollente tema dei vaccini.

Luc Montagnier

E proprio in quel periodo il Vate delle Provette pubblicava il suo “Somari” dedicato a tutti quelli che non la pensano come lui, soprattutto in tema di obbligo vaccinale. Mentre Montagnier e Tarro sono schierati – in modo scientifico e ragionamenti che non fanno una grinza – per un uso consapevole dei vaccini, da usare secondo il principio di “precauzione”, soprattutto in piccole creature per loro natura fragili.

Deflagrò una polemica, a botte di querele tra l’Ordine Nazionale dei Biologi e Burioni.

Nel frattempo Tarro, entrato per due volte nella cinquina del Nobel della Medicina, allievo di Albert Sabin che scoprì il vaccino antipolio, ha ricevuto un ennesimo premio per la sua prestigiosa carriera, conferitogli negli Usa come miglior virologo dell’anno a livello internazionale dalla National Academy of Sciences.

 

CONFLITTI & BREVETTI

Dà del somaro a tutti, Burioni, dall’alto dei suoi trofei accademici, e si autoproclama detentore assoluto della Verità scientifica. Si autoproclama anche acerrimo nemico delle Fake news, quando dal suo pulpito ne arrivano a caterve, a grappoli ed in modo continuo. Vuol perfino esercitare un vero e proprio controllo sulle informazioni e sui giornalisti, come documenta nel servizio che abbiamo pubblicato qualche giorno fa un grande reporter americano per anni in prima linea nel nostro Paese.

Ma Burioni non ha mai trovato il tempo di spiegare ai suoi fans, alle ciurme di followers ma soprattutto agli italiani che pendono o meno dalle sue labbra, la genesi di due storie: ossia i suoi conflitti d’interesse e la sua appartenenza alla massoneria. Ecco i fatti.

Sul primo fronte, quello dei conflitti d’interesse, la Voce ha scritto un paio d’anni fa una grossa inchiesta che non ha mai ricevuto una risposta: eppure è circolata moltissimo in rete. La potete leggere cliccando qui sotto.

ROBERTO BURIONI, IL MAGO DEI VACCINI / ECCO TUTTI I BUSINESS A BASE DI BREVETTI & BIG PHARMA, DA BRACCO A POMONA

 

 

In sintesi, si tratta dei rapporti intercorsi tra il Mago fai da te e alcune grosse case farmaceutiche, per fare un solo esempio il gruppo che fa capo a Diana Bracco. A bordo di alcune sigle, come in particolare Pomona.

In quel servizio venivano forniti molti dettagli sui “brevetti” griffati Burioni, che la dicono lunga sugli interessi dell’allergologo nel mondo dei vaccini e sullo spirito tanto “umanitario” e “solidaristico” che lo anima.

 

MASSONE A SUA INSAPUTA

Secondo episodio, e siamo tra cappucci & grembiulini.

In un’altra cover story molto letta sul web, abbiamo dettagliato, documenti alla mano, l’affiliazione di Burioni al Grande Oriente d’Italia. Perché negli elenchi ufficiali del GOI fa capolino un certo Burioni Roberto, nato Fermignano in provincia di Pesaro (come lui) il 10 dicembre 1962 (proprio come lui).

Cliccando qui sotto potete leggere l’inchiesta.

 

ROBERTO BURIONI / IL GURU PRO VACCINI E’ ISCRITTO ALLA MASSONERIA – GRANDE ORIENTE D’ITALIA. A SUA INSAPUTA 

Sorge a questo punto un interrogativo: possono esistere al mondo – geneticamente parlando – due individui nati nello stesso posto, nello stesso giorno, con lo stesso nome?

Se sì, eccoci al Nobel: assegnato di diritto all’allergolo marchigiano.

Ma un altro domandone da novanta sorge spontaneo: come mai quelle poche volte che gli è stata rivolta la domanda circa la sua affiliazione massonica Burioni o non ha voluto rispondere o ha cercato di glissare?

Come mai non ha il coraggio di dichiarare la sua affiliazione?

A quanto pare, tra i fans, parla di “assonnamento”. Facendo finta di ignorare che il “sonno” non rappresenta una “dimissione” dai ranghi della massoneria: perché una volta iscritti, lo si resta per sempre, vita naturale durante.

Perché negare? Se ne vergogna? A questo punto tanti confratelli saranno ben incavolati con lui, che non ha neanche un briciolo di coraggio nel rivendicare la sua passione per cappucci & grembiulini.

Ci auguriamo che nel prossimo salottino domenicale Fazio si ricordi di rivolgergli le due domande: conflitti & cappucci.

Ma forse ha ormai dimenticato di lavorare in un servizio pubblico, pagato da tutti i cittadini.

Vergogna.

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