Sacrosanta la tutela dei medici, ma NO a scudo per i politici

L’Associazione Noi Consumatori promette battaglia a seguito dell’emendamento con cui poche ore fa il Senato ha decretato una sorta di “scudo” per chiunque abbia diffuso il virus.
 
Che il nostro nuovo mondo sia un mondo nuovo e diverso. Basta ingiustizia e assurdità. Ora per coprire le spalle a “qualcuno” tenteranno di introdurre ogni tipo di scudo,  fingeranno di voler tutelare i medici, ma solo per negare giustizia ed ogni tipo di risarcimento anche alle stesse famiglie dei sanitari sacrificatisi, altre vittime del virus della  “mala politica”,   sanciranno  la fine dello stato di diritto e finanche della “utile” attuale “politica del diritto” (che caratterizza tante sentenze, meglio se fermate con uno scudo tombale). 
Ormai sono alla ricerca di ogni alibi pur di disinnescare anche la più giusta  e doverosa azione  legale contro il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza: colpevoli “senza appello” perché, come pubblicato in Gazzetta Ufficiale,  il governo sapeva dello stato d’emergenza, ma non ha tutelato l’interesse pubblico omettendo e rallentando la messa in sicurezza di tutta l’Italia.
Con le frequenti e inefficaci apparizioni  in tv e slogan, il governo,  che ora pretende di apparire come un salvatore dell’Italia, ha dimostrato già da solo quanto  ci ha mentito e come ha contribuito a diffondere  l’epidemia, annunciando blocchi prima di vietare trasporti, e l’inquinamento dell’intero  paese, annunciando le misure  prima ancora di firmare decreti. 
 
L’accusa principale che in memoria delle vittime devono sostenere tutti gli italiani riguarda la gravissima responsabilità del governo per aver annunciato e poi adottato tardivamente delle cosiddette misure di sicurezza, diverse e pericolose,  poco chiare e senza controlli, lasciando che il virus si spostasse e si diffondesse da una parte all’altra dell’Italia, senza aver tempestivamente informato i cittadini fini al 9 marzo. 
 
Gli italiani non devono farsi ulteriormente pregiudicare da nessuno scudo o giustificazione  per i corresponsabili della catastrofe in corso. Dopo il  disastro sanitario e il fallimento economico e sociale del paese, ci vuole il coraggio di procedere legalmente  anche con  processi per il risarcimento dei danni alle vittime, anche per le domande per causa di servizio agli stessi sanitari. 
 
Premesso, senza se e senza ma, che gli sciacalli vanno “eliminati”,  è sacrosanto tutelare i medici in prima linea a rischio della vita, ma risulta impensabile abrogare o negare  il “diritto di difesa” del diritto alla salute, costituendoci contro un sistema di malapolitica sanitaria palesemente responsabile di queste tragedie in corso.
I medici ed operatori, eccellenti o anche solo coscienziosi, che stanno mettendo a rischio la loro vita,  non devono temere nessun avvocato, chi deve vergognarsi è la malapolitica e loro compari, che ci hanno presentato un conto amarissimo. 
Intanto l’associazione Noi Consumatori denuncia un problema circa le modalità di presentazione della domanda per il “bonus spesa”: sono decine al giorno le telefonate arrivate all’associazione da parte di persone che non hanno di che mangiare e per presentare la domanda dovrebbero scaricarla da internet (se hanno una connessione), stamparla (se hanno una stampante) firmarla, scansionarla (quindi debbono avere anche lo scanner…) ed inviarla, il tutto reso molto difficile dall’insussistenza di mezzi propri oltre al blocco totale causato dal virus.
Pertanto l’associazione chiede alle competenti autorità modalità di trasmissione della domanda più snelle, tenendo conto della precarietà in cui vivono gli aventi diritto a tale forma di sussidio.

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