GIALLO ALPI / ENTRO IL 4 APRILE LA DECISIONE DEL GIP DI ROMA

Stanno per scadere i sei mesi di proroga decisi dal gip del tribunale di Roma sul giallo dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

Il 4 ottobre 2019, infatti, il gip Andrea Fanelli chiese una proroga di sei mesi per andare avanti nelle eterne indagini, anche sulla scorta dell’ennesimo appello lanciato dai legali della famiglia Alpi per poter vedere un raggio di luce in un’oscurità che dura ormai da oltre un quarto di secolo.

Un tempo lunghissimo contrassegnato dai più clamorosi depistaggi di Stato sui quali non è stata fatta alcuna chiarezza ed oggi sia gli esecutori che soprattutto i mandanti e anche i depistatori sono liberi come fringuelli, con uno Stato che se ne fotte di assicurarli alla giustizia e alle patrie galere.

Nel frattempo sono passati a miglior vita sia il padre che la madre di Ilaria, senza aver potuto avere uno straccio, neanche un lembo di giustizia. Uccisi due volte, come Ilaria e Miran.

E pensare che tre anni fa, a Perugia, è stata scritta una sentenza storica, allorquando è stata accertata l’innocenza del somalo che ha dovuto scontare 16 anni di galera da totale innocente.

Per sbloccare la vicenda c’era voluta un’intervista della coraggiosa inviata di Chi l’ha visto?, Chiara Cazzaniga, al teste chiave, Gelle, il quale ha dichiarato il suo “taroccamento” e la sua “costruzione a tavolino” da parte di inquirenti e forze dell’ordine, che addirittura ne hanno protetto la fuga in Germania prima e in Inghilterra poi: senza dover quindi mai testimoniare in aula per confermare quelle false accuse.

Un vero e proprio depistaggio di Stato, viene scritto a chiare lettere nella sentenza di Perugia.

Della quale, però, alla procura di Roma se ne sono altamente fregati: vale a dire il pm Elisabetta Ceniccola, che per ben due volte ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, e l’allora procuratore capo Giuseppe Pignatone.

Ora la parola spetta al gip Fanelli, che con coraggio ha chiesto a sua volta due proroghe.

Ci saranno ulteriori ritardi per il coronavirus, oppure entro il 4 aprile Fanelli deciderà finalmente di effettuare le ultime, decisive indagini (dopo le tante acquisizioni che sono arrivate dalla sentenza perugina) per arrivare una buona volta al processo?

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