Gli sforzi per legalizzare i casinò in Brasile possono dipendere dalla posizione che assumeranno i legislatori cristiani evangelici.
Il presidente carioca Jair Bolsonaro, infatti, ha appena incontrato i membri del blocco ‘centrale’ della Camera federale dei deputati, che lo hanno invitato a proseguire con una proposta di autorizzazione al gioco d’azzardo nei casinò, fino ad oggi non ammesso. Secondo il capo verdeoro, il problema va lasciato ai singoli stati brasiliani, così che possano decidere se vogliono o no i casinò nei loro territori.
Tuttavia, anche se Bolsonaro ha detto ai deputati di centro che è ‘aperto’ a parlare dell’autorizzazione dei casinò, alla Camera pare prospettarsi un veto da parte dell’ala della chiesa evangelica.
Uno dei membri del fronte del No è Marcello Crivella,sindaco di Rio de Janeiro e vescovo evangelico. Rio è una delle località più ambite per gli operatori di casinò internazionali e Crivella ha segnalato il suo sostegno per aver accettato un casinò nella sua città, a patto che sia accessibile solo ai turisti internazionali.
San Paolo è un altro importante luogo di interesse per gli operatori di casinò e il segretario di Stato al turismo vedrebbe con favore la possibilità di sviluppo economico che i casinò potrebbero portare in un’area che ospita il 16 per cento dei disoccupati dell’intera nazione.
Tuttavia, Marco Feliciano, uno dei leader della fazione evangelica alla Camera, ha dichiarato un mese fa che la sua parte religiosa è totalmente contraria alla legalizzazione dei casinò e che non ci sono argomenti che le possa far cambiare idea.
L’incertezza, comunque, non sta impedendo agli operatori dei casinò di insistere su quel tasto. Il capo di “Las Vegas Sands”, Sheldon Adelson, non ha nascosto il suo desiderio di una presenza brasiliana e ha incontrato funzionari statali sia in patria che in Nevada per discutere delle possibilità. Dopo aver originariamente lanciato un resort integrato extra lusso da 8 miliardi di dollari a Rio, Adelson ha sottolineato che Sand potrebbe spendere anche il doppio, toccando quota 15 miliardi di dollari per due proprietà, una a Rio e l’altra a San Paolo.
Il Brasile sta attualmente elaborando normative per disciplinare le scommesse sportive terrestri e online, dopo che Bolsonaro ha firmato la legge in materia un anno fa.
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