Gran colpo in vista per Novartis. Sta per fare un sol boccone di un’altra stella di Big Pharma, The Medicines: un’operazione da 7 miliardi di dollari.
The Medicines è una società biotech specializzata sia nei prodotti per il cuore che anti colesterolo. In questo modo il colosso svizzero è sicuro di poter fare un grosso passo avanti per sconfiggere la agguerrita concorrenza sul fronte dei farmaci generici nei settori (cuore, appunto, e colesterolo).
Già oggi Novartis occupa è in pole position per i farmaci nelle cure cardiovascolari. Ma ha subìto i contraccolpi derivanti dalla scadenza del brevetto Diovan, un cosiddettoblock busterle cui vendite avevano raggiunto la cifra record dei 6 miliardi l’anno.
Con l’acquisizione di The Medicines adesso il secondo colosso al mondo (alle spalle di Pfizer) nel ricchissimo mondo della produzione di farmaci comincia lo ‘shopping’ di molecole molto promettenti che dovranno diventare – dopo le autorizzazioni di routine – a loro volta i nuovi block busterdel roseo futuro.
Un modo ottimo e abbondante per dimenticare le grane giudiziarie. In Italia mesi fa è scoppiato lo scandalo per l’accordo stipulato con un’altra big, Roche, per non “disturbarsi” sul versante della vendita di un prodotto ad uso oftalmico, ossia per curare la maculopatia.
Novartisne produceva uno carissimo (Avastin), mille euro la dose, mentre Roche uno per più tasche (Lucentis), meno di 100 euro. Come mai però tutti gli oculisti prescrivevano il primo? Per un accordo truffaldino che, una volta scoperto, è stato pesantemente sanzionato dall’Antitrust. Bazzecole, comunque, per gli strabordanti forzieri delle due aziende.
Dalla Grecia le altre note dolenti. Una maxi inchiesta per quanto riguarda la Farmacopoli ellenica, con un mare di tangenti versate da Novartisa mezza classe politica greca, in grado di oliare quindi i meccanismi giusti per veder trionfare i propri prodotti su quel mercato.
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