POLICHE AGRICOLE / ETICHETTATURA, UNA DELLE PRIORITA’

Etichettatura dei prodotti, uno dei cardini per la nostra politica agricola in Europa.

Lo sostiene con forza la neo ministra, Teresa Bellanova, che traccia le principali linee che contrassegneranno l’azione del suo dicastero.

“Intendo fare dell’etichettatura un punto qualificante della nostra azione in Europa, dove vogliamo confrontarci alla pari, combattendo per i diritti dell’agricoltura italiana ma anche collaborando per obiettivi comuni”.

E precisa: “Ho già siglato un accordo bilaterale con il collega francese, per porre insieme il problema dell’etichettatura, perché dobbiamo sempre rendere più chiaro al consumatore da dove vengono i nostri prodotti, da dove viene la materia prima, dove si trasforma e con quali tecniche”.

“Senza questa consapevolezza, siamo altrimenti protagonisti di una concorrenza sleale, all’interno dello stesso settore: il consumatore deve essere consapevole che quando sta comprando un prodotto sottocosto qualcuno sta pagando quel risparmio. Ma quel risparmio che è frutto del lavoro nero e di una riduzione in schiavitù è anche un costo che paga l’impresa che, se sottoposta a concorrenza sleale, non ce la fa e non investe in innovazione”.

In apertura il ministro Teresa Bellanova

Prosegue il ministro delle Politiche Agricole: “Nel dialogo con l’Europa abbiamo il dovere, e non solo il diritto, di difendere il nostro settore agroalimentare e trovare le risorse per sostenere l’agricoltura di qualità, valorizzare la dieta mediterranea e dare riconoscimento al reddito dei produttori”.

Sul fronte della lotta alla xylella, “stiamo lavorando ad un piano d’azione che al primo gennaio ci deve mettere in condizione di fare arrivare le risorse ai produttori, ai vivaisti, ai frantoiani”.

Eccoci ad un’altra lotta fondamentale, quella al caporalato. “Quella contro il caporalato è una legge importantissima, la più innovativa che abbiamo in Europa, ma della quale è stata fino ad oggi applicata solo la parte ‘repressiva’. Se vogliamo davvero contrastare il fenomeno, dobbiamo applicare anche la parte preventiva. Per questo, ho scritto una lettera alle ministre Lamorgese e Catalfo per riattivare il tavolo e dare corso alla parte preventiva della legge. Ciò significa che un imprenditore deve avere una piattaforma dove la sera prima possa trovare la manodopera per il giorno dopo. Mentre il lavoratore, per liberarsi dai caporali, deve sapere che c’è un mezzo di trasporto alternativo che lo faccia arrivare sui campi. Ecco, su questa parte fra i tre ministeri dobbiamo lavorare per poter applicare l’intero insieme della legge”.


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