Niente di più pericoloso di una iena ferita. Diventa più aggressiva, oltre la sua natura di ‘azzanna carogne’, con tutto il rispetto per le iene, che comunque sono creature della Terra. Il riferimento è provocato dai comportamenti del ‘truce’ Salvini.
Generosamente gli dedichiamo un sms di commiserazione, niente di più, è impossibile aggiungere la parola ‘solidarietà’. Il tapino, in un raptus di auto esaltazione si è avventurato nel campo-trappola del the end al ‘contratto’ con i 5Stelle, puntando come una cane da caccia al voto subito, indotto dai numeri favorevoli dei sondaggi. Mal gliene incolse. È finito mani e piedi nella tagliola della presunzione e da quel momento, appunto come una iena ferita, ha tentato di azzannare chi gli ha sottratto il cibo preferito, ovvero l’“a me i pieni poteri”, ma ha mandato su e giù le mascelle senza nulla da masticare.
L’ingresso nel panico gli ha procurato ripetuti travasi di bile, che ha tentato di contrastare così: esca succulenta per Di Maio, ovvero l’offerta di riconciliazione ricompensata con la presidenza del consiglio; il lavoro sotterraneo dei guastatori sui grillini ostili al governo giallorosso e da ultimo, mentre la trattativa 5Stelle-Pd è a un niente dal tagliare il traguardo, l’invito ai pentastellati “delusi” di boicottare la nascita del nuovo esecutivo, ingaggiati dalla Lega con la promessa di ricompense a vario titolo. In margine a questa campagna acquisti c’è poi il rifiuto di rinunciare alla presidenza delle commissioni parlamentari, una volta eletto il nuovo esecutivo. La risposta del Pd sui social, alle sprezzanti accuse al governo delle poltrone. Alessia Moroni: “Ma davvero se si formerà il nuovo governo i deputati e senatori della Lega non lasceranno le presidenze? Com’era quella che loro non sono attaccati alla poltrona? Buffoni”. Si associa Valeria Valente e Simona Malpezzi: “Quelli disinteressati alla poltrona. In meno di 24 ore scopriamo che Salvini pur di tenersi il Viminale voleva Di Maio premier e che i leghisti non hanno alcuna intenzione di lasciare le presidenze delle 11 commissioni che spettano alla maggioranza. Strano vero? Legapoltrona”.
In attesa che Salvini sloggi dal ministero dell’Interno con il classico cartone pieno delle sue cose – poche in verità, considerato la sua rara frequentazione –fa nuovi danni il disposto del decreto sicurezza che impedisce ai soccorritori di salvare la vita dei migranti, anche di bambini e donne incinte. Che le disposizioni siano firmate dal disumano Salvini non sorprende. Sconcerta che due ministri 5Stelle, prossimi a modificare il decreto sicurezza, le controfirmino. Cosa temono Toninelli e la Trenta (Infrastrutture e Difesa) con il rifiuto ad avallare provvedimenti che ignorano i doveri del soccorso in mare? Difficile argomentarlo. Quale ritorsione potrebbe inventare Salvini, il licenziamento dei due disobbedienti? Ci rifletta Conte, sulla via impervia dell’accordo M5S-Pd questa “spina” nel fianco non è cosa secondaria.
Domani il voto dei grillini per dire se sono d’accordo sul governo con i dem guidato da Conte. Non pensino Di Maio e soci di giocare con il fuoco. È noto che in passato la piattaforma Rousseau è stata multata per mancanza di garanzie sull’autenticità dei responsi. Sta di fatto che l’esito del voto non è verificabile, spetta solo ai vertici del movimento e al proprietario Casaleggio, più leghista che pentastellato. Se prevalesse il no Di Maio e i suoi potrebbero far saltare tutto, con il rischio di un nuovo taglio del 50% dei consensi, o non tenerne conto, andare avanti e confermare che il voto on line (al massino di 40mila iscritti) è inutile e mistificante. Un secondo ostacolo al percorso netto del tentativo di Conte è la pretesa Di Maio di sdoppiarsi nei ruoli di vice premier e ministro, in dissenso con l’invito di Grillo a piantarla con la caccia al posto. Dal Pd l’invito a scansare l’insidia dello stop alla nascita del governo giallorosso: Franceschini, tra i designati a vice premier, rinuncia. Nessun vice premier è la proposta, assist a Conte per concludere la trattativa. Funzionerà?
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