«Abbiamo inviato al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, una lettera per sollecitare le decisioni in merito alla perimetrazione, alla zonazione e alla futura governance del Parco Nazionale del Matese, istituito con legge dello Stato nel dicembre del 2017 e lasciato a languire in un limbo, senza che fosse completato l’iter attuativo». Non usano mezzi termini, gli attivisti di Italia Nostra, nella missiva-appello rivolta al ministro Costa, in cui puntano l’indice contro i pericoli connessi «a possibili future declinazione industriali, con l’imposizione di impianti eolici in questo territorio la cui vocazione naturale, paesaggistica e culturale è strettamente collegata alla realtà del futuro parco nazionale».
Non meno duro l’altolà in arrivo dal versante molisano, con la“Consulta del Matese scesa in campo a luglio per sollecitare un percorso più rapido ed efficace.
Ma qual è al momento lo stato dell’arte? E perché la perimetrazione tante volte annunciata non è ancora stata attuata? Lo abbiamo chiesto a Franco Imperadore, sindaco di quel comune di San Potito Sannitico che ha organizzato ed ospitato i più recenti incontri con i livelli ministeriali finalizzati a completare l’iter attuativo destinato a proiettare il Parco Regionale del Matese nell’Olimpo dei 24 Parchi nazionali italiani, quanti sono attualmente, portandoli a 25.
«L’iter attuativo – spiega Imperadore – sta proseguendo speditamente. Era indispensabile raccogliere le istanze sui territori, ed è quello che è stiamo facendo a seguito degli incontri con l’Ispra, l’ente del Ministero per l’Ambiente che sta curando tutti gli adempimenti necessari». Nessun allarmismo, quindi, per il sindaco Imperadore, cui peraltro il Parco Nazionale sta particolarmente a cuore perché appena due settimane fa è stato eletto alla guida della Comunità Montana del Matese, altro tassello strategico dell’intero comparto naturalistico locale. Perché allora da più parti si continua a parlare di ritardi? «Va chiarito – risponde Imperadore – che sulla perimetrazione esiste ad oggi una proposta, ma non una fase esecutiva, e ciò è dovuto al fatto che altri Comuni hanno fatto richiesta di rientrare entro i confini dell’istituendo Parco Nazionale, sia dal versante molisano che su quello casertano della zona di Caianello. Proprio per recepire al meglio anche queste istanze stiamo lavorando alacremente anche attraverso una serie di incontri operativi, che dovrebbero condurci entro dicembre di quest’anno all’obiettivo di completare l’iter procedurale».
Il Parco Nazionale dunque, se non vi saranno intoppi, spalancherà le sue porte ai visitatori nella primavera del prossimo anno.
Entusiasta anche il sindaco di Prata Sannita, il noto avvocato penalista Damiano De Rosa, che spiega: «istituito con la legge n. 205 del 27.12.2017, il Parco Nazionale del Matese, una volta attuato, potrà espletare appieno la sua funzione di educazione ambientale e di volano del tessuto produttivo locale, considerato che nelle aree protette il tasso di imprese giovanili e femminili è più elevato che nel resto del territorio italiano. Ma soprattutto – aggiunge De Rosa – sarà possibile utilizzare i 2,3 milioni di euro stanziati dalla Legge di Stabilità, oltre alle risorse previste dallo stesso ministro Costa con l’apposito programma #ParchiperilClima. Tutte opportunità che offriranno finalmente alle nostre comunità di cittadini, di giovani e di imprese, la possibilità di valorizzare appieno l’incomparabile valore di questi territori, creando nuova occupazione e uno sviluppo duraturo».
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