“Se duecentomila vi sembran pochi…”

Pensate pure a complottismo di sinistra, a giudizi precostituiti sull’indegno marchio di fabbrica di gialli e verdi rapinatori della comunicazione, a faziosa ostilità antigovernativa. Pensatelo, ma a mente sgombra da questi sospetti, alimentati dal bombardamento propagandistico di chi ci s-governa, badate al sodo e il sodo è lo scandaloso boicottaggio della televisione pubblica e di alcuni giornali di destra, che hanno mentito spudoratamente sull’esito dell’oceanica manifestazione antirazzista e anti governativa di Milano, di una marea di italiani, che senza bandiere di partito, ma con l’energia collettiva della società più consapevole, hanno proposto un esaltante esempio di partecipazione democratica agli ideali calpestati da Leghisti e grillini. Erano in duecento, o duecentocinquantamila gli italiani che hanno detto sì all’appello di Sala? Conta poco accertarlo. Ci teniamo bassi, erano duecentomila. Quotidiani asserviti al peggio dell’antidemocrazia hanno titolato a caratteri cubitali “100mila in piazza”, altri hanno tentato di sbeffeggiare la manifestazione, ma pazienza, li legge il popolo che si riconosce nel razzismo di Salvini, nell’obbrobrio di secessionismo mascherato da richieste di autonomia regionale. Lo scandalo sta da un’altra parte. La Rai, ovvero il caposaldo della comunicazione pubblica, finanziata dal canone di tutti gli italiani, si è resa responsabile del più grave sopruso in danno dell’informazione e sorprende che le redazioni dei telegiornali abbiamo passivamente accettato di redigerli senza rispondere alla faziosità dei rispettivi direttori, messi lì a fare campagna elettorale permanente per Lega e 5Stelle. L’esordio della conduttrice del Tg1 delle 20, ora di massimo ascolto per il telegiornale con il maggior numero di utenti in Europa: “Migliaia in piazza a Milano”. Che effetto fa dire migliaia anziché duecentomila lo capisce anche un analfabeta.

Anche chi non ha l’esperienza giornalistica può giudicare la scelta di Tg1 e Tg2 di riservare l’apertura alla cattura del latitante Di Lauro, con ovvi elogi alle forze di polizia e la propagandistica coda dei complimenti di Salvini. La domanda non è gratuita: da mesi, cioè dal 4 marzo del 2018, i due telegiornali più seguiti dedicano molti minuti iniziali alla politica, o peggio agli uomini di governo e specificamente a Salvini e Di Maio. L’ordine dei fattori ieri è stato invertito, per sminuire la portata della manifestazione milanese. Il “miracolato” Sangiuliano, ondivago giornalista fulminato sulla via della Lega e premiato con la direzione del Tg2, ha raggiunto vette da premio Pulitzer: in sequenza, l’arresto del camorrista, il Tav, la vicenda Trump. Ma i giornalisti di queste testate sono tutti assunti perché lecchini del tandem Salvini-Di Maio o sono tutti privi di spina dorsale? E poi, esiste ancora un sindacato giornalisti Rai? Si salva il Tg3, ma fino a quando? Apre con la manifestazione e dà la parola ai partecipanti. In casa Mediaset c’è, come definirlo, caos per dissociazione.. Il Tg4, mette l’evento in prima pagina e parla correttamente dei 200mila in piazza per protestare contro il governo e le sue politiche sull’immigrazione. Il confratello Tg5 apre invece con la taglia sul figlio di Bin Laden, tre servizi sul Tav e le esternazioni di Berlusconi, che si dice ottimista sul futuro elettorale di Forza Italia. Poi un servizio sulle primarie del Pd e infine piazza Duomo, ‘gremita’:“Migliaia di persone. Mentana e il Tg7 adottano la strana, anonima formula del vago. Raccontano che la piazza era piena, ma non azzardano numeri: “Giudicate voi dalla immagini”. Pilato? Un dilettante. Fa cri-cri il comico genovese. Il grillo-grullo bolla la manifestazione come un falso problema, un fenomeno mediatico (mediatico???), ma non può esimersi dal rappresentarlo in tutta la sua grandezza di 250mmila partecipanti. Bisogna che Grillo si rechi subito da un oculista per capire cos’ha di distorto la sua vista. Ha detto: “hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico”. Ma dove vive il socio di Casaleggio, alle Maldive?

Bisogna rifugiarsi su Sky per trovare un’informazione corretta. Milano in prima pagina, 200mila la folla in piazza, diretta nell’intero pomeriggio sul corteo.

Fa cri-cri il comico genovese. Il grillo-grullo bolla la manifestazione come un falso problema, un fenomeno mediatico (mediatico???), ma non può esimersi dal rappresentarlo in tutta la sua grandezza di 250mmila partecipanti. Bisogna che Grillo si rechi subito da un oculista per capire cos’ha di distorto la sua vista. Ha detto: “hanno manifestato contro il razzismo, un razzismo esclusivamente mediatico”. Ma dove vive il socio di Casaleggio, alle Maldive?

Capite perché non di rado ci si vergogna di essere giornalisti?


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