Il mare continua a non bagnare Napoli. I finanziamenti, pur stanziati, non vengono minimamente spesi e si parla di 120 milioni di euro finalizzati a far funzionare, finalmente, i depuratori. Intanto il mare è sempre più inquinato.
E’ l’amara diagnosi stilata nell’ultimo rapporto redatto dall’associazione ambientalista partenopea Marevivo, che punta i riflettori soprattutto sulle omissioni della Regione, per via dei soldi non spesi e per la mancanza di controlli sui depuratori stessi.
Ecco i punti base al centro del dossier.
L’impianto di depurazione Napoli Est “funziona fuori norma ormai da anni”. Il riadeguamento finanziato dal Cipe ben sei anni fa, nel 2012, con 89 milioni di euro, non è mai iniziato. Solo a luglio scorso è stato firmato il contratto con uno studio di ingegneria che si è aggiudicato la gara per la progettazione esecutiva. Si pensava addirittura di ultimare i lavori per questo Natale: invece tutto deve ancora cominciare.
In secondo luogo, non esiste ancora il collettore che dovrà alimentare l’impianto di depurazione Napoli Est. I liquami urbani – viene sottolineato nel rapporto – provenienti dal territorio comunale di Napoli Est (dove vivono 150 mila abitanti) sono sempre stati scaricati nel porto, attraverso 17 alvei e canali. Anche in questo caso esiste un progetto, già finanziato dal Cipe e sempre nel 2012 con 10 milioni e mezzo di euro. Ma non c’è alcuna traccia dei lavori: siamo ancora all’anno zero.
Non è finita. Marevivo, infatti, denuncia il fatto che a tutt’oggi non esiste la rete fognaria che deve correre sotto San Giovanni a Teduccio (il cuore della vecchia zona industriale est di Napoli) e quindi i liquami non possono arrivare all’impianto di Napoli Est: anche qui si tratta di lavori finanziati con 23 milioni di euro mai utilizzati.
L’associazione sottolinea il fatto che sono partite numerose inchieste della magistratura per accertare le responsabilità di tale immobilismo, ma niente è stato mai appurato e nessuna inchiesta è giunta in porto.
Solo la Corte europea di Giustizia ha fatto qualcosa, infliggendoci due condanne e nominando anche un commissario (il professor Enrico Rolle) che, di tutta evidenza, non ha avuto modo di incidere su fatti & misfatti. E in questo modo il mare continua a non bagnare Napoli…
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