Il virtuale? Rose e fiori. Spine al risveglio

Fossi stato nei panni del presidente del consiglio, indossati al momento dall’inconsistente Conte, avrei esternato (e senza leggere alcunché) le mie variegate, allettanti, generose promesse erga omnes, con tanto di firma sottoscritta (Vespa permettendo): a) due milioni, virgola settecentomila nuovi posti di lavoro, a tempo indeterminato, b) abolizione totale e permanente delle tasse; c) reddito di cittadinanza da 1.500 euro al mese, a prescindere; d) abbonamento gratuito per tutti gli italiani a Rai, Sky, Mediaset; milioni di ticket per ingresso libero a teatri e cinema; e) tessera da cinque euro per viaggiare tutto l’anno senza biglietto su aerei, treni, metropolitane, bus, tram e affini; f) poligamia legale; g) bonus una tantum di euro diecimila a quanti si chiamano Mario o Maria; h) affidamento a pittori e scultori italiani di quadri e statue di opere raffiguranti i dieci grandi evasori pentiti; i) traffico di cellulari e fissi, internet, tablet, televisori 50 pollici, nessun onere, come gas acqua, luce. l) “Suv, tuo a un euro a trimestre”; m) turni di 18 ore settimanali per ogni genere di lavoro; n) pacchetti di vacanze free alle Bahamas, Maldive, Sechelles, Cina e Giappone, Artico e Antartico; o) scuole, università, stage, master a carico dello Stato; p) resort 5 stelle in Sardegna, dove detenere i condannati per corruzione e abusi sessuali; q) tutela della salute gratis in cliniche private a cinque stelle con medici dedicati e infermiere disinibite; r) abolizione dei reati di appropriazione indebita, abuso d’ufficio, conflitto d’interessi, mancata vaccinazione, assunzione di droghe e alcol, lesa maestà; s) rievocazioni teatrali del Ventennio, ricostituzione dei Fasci; t) invio come dono di Natale di Mein Kampf, con foto di Hitler e dedica stampata di del boia Himmler; u) chiedete e vi sarà dato; v) in pensione a cinquant’anni con il massimo; z) una sera a cena con Di Maio, Salvini, Toninelli, Bonafede, la sindaca di Roma e per chi ha fede nel duopolio Lega-5Stelle colazione con il premier trasparente, il flebile Conte.

Sono un modesto scriba, come direbbe Gianni Clerici, penna d’oro del giornalismo. Provo a essere tenace cronista di fatti e misfatti della politica e registro l’uscita dal virtuale, che offre il seguente resoconto sui cento giorni del governo bipolare, sulla sua produttività vicina allo zero. “Via la riforma Fornero”, non pervenuta. “100mila espulsioni di migranti all’anno”, per ora sono al massimo 400 al mese. “Tagli alle pensioni superiori ai quattromila euro netti”: sì-no-ni. “Subito il reddito di cittadinanza”, forse, si vedrà. “Stipendi dei parlamentari dimezzati”, una chimera. “Flat tax” rinvio al 2019. “Tav e Tap, urgenze”, caos matto. Eccetera. E però, multe e arresto per i vu cumprà delle spiagge, per i lavavetro ai semafori, i venditori di fazzolettini, dichiarazioni d’amore all’ultraconservatore ungherese Orbàn, sequestro di migranti su navi italiane, avant-indré schizofrenico sull’obbligo delle vaccinazioni, escalation di aggressioni impunite a giovani neri, dotazione alle forze dell’ordine di pistole paralizzanti, via libera alla vendita di pistole e carabine ad aria compressa, che hanno ferito giovani profughi, assalto al papa rivoluzionario con complotti discreditanti dall’interno della Chiesa, funerali fascisti sponsorizzati da Casa Pound, stallo delle nomine Rai, minacce di nuove marce su Roma, eccetera.

E anche questa è l’Italia


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