Per introdurre la buona notizia dello sbarco dalla Diciotti dei migranti sequestrati per dieci giorni in condizioni di precarietà disumana, scegliamo le parole del ministro degli esteri albanese Bushati, al governo in un Paese “minore”, molto meno ricco del nostro: “Italia! Non possiamo sostituire l’Europa, ma siamo qui, sull’altra sponda di un mare dove una volta eravamo noi gli Eritrei che soffrivano per giorni e notti nel mezzo del mare, aspettando che l’Europa si svegliasse. Ieri l’Italia ci ha salvato e oggi siamo pronti a dare una mano”. L’Albania ospiterà una quota dei profughi della Diciotti e il gesto di solidarietà accresce il sentimento di vergogna del governo italiano che li ha segregati. Nessuna sorpresa se la vicenda si è conclusa per effetto del cerchio di ostilità intorno al vice ministro leghista e delle indiscrezioni sull’iniziativa della procura di Agrigento che lo indaga per sequestro aggravato. Il colpo di grazia al Ce l’ho duro valpadano è lo ha dato la decisione degli ispettori sanitari di sbarcare diciassette migranti, undici donne vittime di sevizie e stupri, sei uomini malati (scabbia, tubercolosi). “In questi casi”, è la motivazione, “non serve il placet del Viminale”. Nel frattempo montava il dissenso anti Salvini. Il suo estremo tentativo di assalto: “Mi sembra meschino prendersela con dei funzionari (del suo ministero, interrogati) quando c’è un ministro che si prende la responsabilità di dire no”. La procura ne ha tenuto conto e infatti lo indaga per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio.
Abituale exploit controproducente dell’Incompiuto vice premier grillino. Ricorda un suo tweet del 2013: “Alfano indagato per abuso d’ufficio, si dimetta in cinque minuti”. Salace risposta del Pd Anzaldi: “Ora che indagato è il suo alleato Salvini, e per sequestro di persona, arresto illegale, quanti minuti chiede Di Maio perché lasci il Viminale?” Il vice premier a trazione pentastella nicchia: “Resti al suo posto”
E’ dichiarazione di guerra. Il Ce l’ho duro leghista attacca con la solita violenza la magistratura e l’Europa “Ente inutile a cui è tempo di tagliare i finanziamenti”. L’analogia con precedenti tentativi di colpi di Stato deve davvero preoccupare la democrazia di questo Paese con la sinistra in crisi.
Disagio 5Stelle. Il Movimento deve conciliare la posizione di equidistanza dall’operato della magistratura con gli obblighi di alleanza con la Lega, ma al suo interno sono palesi i mal di pancia. Sganga sta con Fico: “Non possiamo restare sulle posizioni di chi pensa all’immigrazione come una questione di contabilità”. Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera: “La posizione di Salvini non è degna sotto il profilo umano di un Paese civile e di uno Stato di diritto come il nostro”. Il parlamentare Aldo Penna: “I centocinquanta migranti trattenuti sulla nave della nostra Guardia Costiera hanno avuto tutto il diritto di poter accedere alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiati politici”. La senatrice Paola Nugnes: “Non c’è nessuna emergenza migranti, le ipotesi di chiusura dei porti, di respingimenti o eventuali revisioni, addirittura dei trattati di Ginevra, non sono nel contratto di governo”. Dissenso pentastellato anche nei confronti dell’incontro di Salvini del 28 Agosto con il premier ungherese Orban, leader dei Visegrad, i superfalchi europei sull’immigrazione.
Il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Vella si è dimesso: “«Non mi è possibile tollerare come medico, di presiedere un ente di salute pubblica in questo momento in cui persone vengono trattate in questo modo sul nostro territorio, dove esiste un sistema universalistico di garanzia della salute”
In poche righe
Uno a me, uno a te. Lega e 5Stelle sono in piena spartizione di incarichi, come ai bei tempi di DC e Psi. Il programma Rai “La prova del cuoco” è affidata alla Isoardi, fidanzata di Salvini e per compensazione bipolare si assume come co-conduttore tale Lo Cicero, mancato assessore pentastellato, ignorando i suoi precedenti di omofobo e razzista. Chiede alla Rai Anzaldi, Pd, commissione di vigilanza se sarà rispettato il tetto di 240mila euro. Ma poi, c’è forse un retroscena di dubbi sulle qualità della Isoardi come erede della Clerici?
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