Dilaga il bon ton leghista

Tale Sandro, suddito prono ai piedi del Ce l’ho duro leghista, nonché vice premier, nonché ministro dell’Interno (uno che l’ultimo esponente della democrazia mondiale avrebbe esiliato per infamia), twitta così sul caso della Diciotti: “Affondate la nave e giustiziate l’infame capitano che l’ha portata in Italia”. Il tutto condito con l’immagine di una ghigliottina. L’imbecille oltretutto sparla: “Ha portato la nave in Italia”. Finge di dimenticare che la Diciotti è una nave della Guardia Costiera che naviga in acque italiane. E passi, chissà chi si cela sotto le mentite spoglie di Sandro. Ma cè di peggio: Giuseppe Bellachioma, (deputato del Parlamento) e segretario della Lega Abruzzo, rivolto ai magistrati: “Se toccate il capitano (alias Salvini) vi veniamo a prendere sotto casa…occhio”. Una vera minaccia mafiosa. Reato? Reato.

Emma Bonino: “Bulli al Governo. Si denunci l’Italia alla Corte europea per i diritti umani”.

Da censura anche l’insulto di Mauro Casciari, conduttore di Summer Club Radio 2: “Salvini? Una cavia da esperimenti, è come topi e scimmie da laboratorio”. La frase nel contesto di un intervento sulle vaccinazioni. La Lega insorge e chiede la rettifica, a ragione.

‘O che bel castello, marcondiro ndiro ndello…’ Di un governo ectoplasmatico abbiamo parziale conoscenza, a partire dall’evanescente Premier (a proposito fu anche lui nel libro paga della società Autostrade per l’Italia, per incarichi legali).

In evidenza Di Maio, l’“Incompiuto”, un giorno sì e l’altro pure in conflitto con la Lega (mente: “nessun problema, andiamo d’accordo”) che sulla vitale questione dell’Ilva non decide, parla di delitto perfetto, cioè di una gara illegittima per rilevare l’acciaieria e mente di nuovo sostenendo che non può essere annullata. “Ministro ci dica cosa vuole fare senza altri giri di parole. Se vuole chiudere lo stabilimento, si accomodi. Sarà sempre suo e del suo Governo l’onere di gestire bonifiche miliardarie e decine di migliaia di disoccupati”. Così tuona il sindaco di Taranto. “Caro Luigi Di Maio il ‘delitto (im)perfettò è il tuo, verso la nostra intelligenza. Se la gara è viziata annullala” dichiara l’ex ministro Calenda. “Il vero delitto perfetto è chiudere l’Ilva” denuncia la Fim. “Preoccupa l’incapacità grillina a gestire vicenda”, commenta Gasparri di Forza Italia. Graziano Delrio e Teresa Bellanova chiedono a Di Maio di “smetterla con le chiacchiere e riferire in Parlamento”.

In evidenza Salvini, che da una settimana sequestra i migranti salvati da nuove morti nel Mediterraneo e l’equipaggio italiano della Diciotto. In combutta con Di Maio minaccia l’Europa di non versare i contribuiti dovuti alla Comunità se non risolve il problema della distribuzione dei profughi ai Paesi membri. L’ultimatum somiglia molto a recrudescenza dell’ antieuropeismo pre elettorale degli alleati di governo. Il valpadano, con provocatori richiami al Ventennio, è autore dell’incredibile recupero di una prassi morta e sepolta da tempo, la famigerata, naja e del via libera alla vendita di pistole e fucili ad aria compressa senza la formalità restrittiva del porto d’armi, che in poco tempo ha dato origine al ripetuto tiro al bersaglio contro migranti di colore.

In evidenza il ministro balneare delle Infrastrutture Toninelli, quello del selfie da spiaggia in contemporanea con le conseguenza in atto del crollo di Genova, quello che nel nominare la commissione d’indagine sulle cause della tragedia ha inserito tre innominabili, due dei quali subito dimessi o dimissionari, il terzo in attesa di imitarli.

In evidenza la ministra della salute Grillo, protagonista del pasticciaccio vaccinazioni (niente obbligo, sì obbligo, autocertificazione, no autocertificazione).

In evidenza il bigotto e omofobo ministro della famiglia Fontana, quello dei nuclei familiari con genitori omosessuali che “non esistono” e altri exploit all’altezza dell’idiozia d’esordio. E il resto della compagine di governo? Boh?


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