SOROS / RICEVUTO ALLA MONCLOA DA PEDRO SANCHEZ & C.

Arieccoci. Dopo la visita di un anno fa all’ex premier Paolo Gentiloni mentre infuriava la polemica sulle Ong, George Soros, il filantropo MangiaPaesi, colpisce ancora.

E stavolta viene ricevuto dal fresco premier spagnolo, il socialista Pedro Sanchez. Puntuale come un orologio svizzero, il principe degli speculatori finanziari a livello mondiale bussa al palazzo della Moncloa e subito gli viene steso un tappeto rosso. Non c’è bisogno di fissare l’incontro, né il suo nome è compreso nella rituale agenda degli appuntamenti di Stato. Lui “Può”, entra ed esce nei palazzi di governo e del potere come un perfetto padrone di casa.

Nessun organo di stampa spagnolo ha dato la notizia, né tantomeno qualcosa è trapelata tra gli ormai cloroformizzati media di casa nostra. L’unico a rompere il silenzio e la cortina di ovattata omertà è stato il sito online spagnolo OK Diario, che ha fornito alcuni ragguagli.

L’incontro – secondo la ricostruzione – è avvenuto il 27 giugno. Un incontro cordiale, nel corso del quale l’ancora inesperto Sanchez ha inteso chiedere alcuni consigli al super navigatore di mari tempestosi, tra quelli mediterranei (via Ong) e soprattutto finanziari, basti rammentare lo tsunami inglese che scatenò ad inizio anni ’90 e costò carissimo anche all’Italia allora guidata da Giuliano Amato.

La notizia è stata poi ripresa da un altro sito di controinformazione, Vox Populi, che ha fatto conoscere i nomi degli altri interlocutori di Soros. Tra essi il ministro degli Esteri, Josep Borrell, e perfino l’ex segretario generale della Nato Javier Solana, non si sa bene a quale titolo.

Non solo scenari mediterranei e affari targati Ong, nell’agenda di Soros. Ma anche interessi mattonari, visto che il filantropo miliardario MangiaPaesi è il principale azionista, a bordo del suo 25 per cento, del colosso iberico delle costruzioni Fomento de Construcciones y Contratas (FFC per gli aficionados). Non basta, perchè l’ubiquo magnate di origini ungheresi ma felicemente trapiantato da anni negli Usa, è appena entrato con un piccolo ma già strategico 1,5 per cento nella compagine societaria della maggiore società elettrica spagnola, Endesa.

Ha forse intenzione di continuare nel milionario shopping?

Silenzio tombale delle formazioni politiche locali sugli incontri che non si sono svolti al bar o alla bocciofila, ma alla Moncloa, pur nel più stretto riserbo. Solo la piccola formazione VOX si è fatta sentire con il suo portavoce Santiago Abascal, il quale ha attaccato l’esecutivo Sanchez per aver ricevuto “uno dei personaggi più sinistri dell’attualità che alimenta il traffico di esseri umani con le sue Ong”.

Secondo alcuni analisti, proprio gli ottimi rapporti non solo politici ma anche d’affari tra Spagna e il finanziere d’assalto potrebbero essere una delle concause delle attuali frizioni tra l’esecutivo Sanchez e quello guidato da Giuseppe Conte.

Da alcuni siti di controinformazione Usa, invece, fanno capolino news su alcune manovre (finanziarie, of course) e sempre griffate Soros che si starebbero intensificando in Guatemala ma anche in Europa. Su questo secondo scenario nel mirino c’è l’Albania: a riprova che esiste da tempo un forte interesse del tanto umanitario MangiaPaesi per le sorti di quell’area strategica. Le manovre per ‘condizionare’ e caso mai ribaltare gli assetti politici in Macedonia, infatti, sono in corso da svariati mesi.

 


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