Intesa Sanpaolo sulle grandi infrastrutture vuole decidere al posto del Governo. La novità arriva dal palco degli industriali riuniti a Marghera, un tempo avamposto operaio e oggi teatro delle più spericolate incursioni della finanza nella politica.
Davanti ad una plaudente folla da 3 mila imprenditori padani, infatti, il super manager di Banca Intesa, Carlo Messina in versione leghista, annuncia ai padroncini: “La strada giusta è finanziare i progetti dell’Alta Velocità fino a Venezia e della Pedemontana”.
Sorge subito spontanea una domanda? Ma cosa cavolo c’entra mister Messina con una decisione che dovrà prendere l’esecutivo gialloverde, una delle patate più bollenti che il governo Conte si troverà ad affrontare?
Con ogni probabilità si tratta di un perfetto assist all’ormai padrone del vapore, Matteo Salvini, che punta dritto a proseguire nei maxi sperperi e scempi ambientali delle due opere, Tav e Pedemontane (lombarda e veneta), fregandosene che al ministero delle Infrastrutture sieda pur sempre Danilo Toninelli, che come tutti i 5 Stelle si è sempre opposto con decisione alle due infrastrutture: simbolo, appunto, di miliardi persi al vento e di incalcolabili danni ai territori.
Ma eccoci alle parole di Nembo Messina: “Non penso a interventi di equity – annuncia – la strada giusta è erogare finanziamenti ai progetti e lo faremo. Non è mia abitudine parlare a caso”.
Parole che suonano come una minaccia. Perchè fino ad oggi Intesa Sanpaolo ha investito una barca di soldi in quelle opere che oggi non può veder sfumare così sotto gli occhi.
Emblematico l’ultimo scorcio della Pedemontana story, con un crac ormai alle porte, a settembre 2017, dopo le fallimentari gestioni degli ultimi anni, e un Antonio Di Pietro voluto sul ponte di comando dall’allora governatore Roberto Maroni per tutto il 2016.
Quando in aula, alla sezione fallimentare del tribunale di Milano, tutto è pronto per la sentenza, ecco il colpo di scena: sono proprio le banche a salvare Pedemontana spa, spalmando in addirittura vent’anni il debito cumulato. Quando si dice la fortuna. E tra i salvatori c’è proprio la generosa Intesa.
Potrebbe mai adesso mollare la ‘presa’ Super Messina?
Staremo ora a vedere se Toninelli saprà tener la schiena dritta davanti al numero uno di quel Sistema Banche che ha fino ad oggi vampirizzato cittadini e imprese; e che fino ad oggi i grillini hanno sempre contestato.
Oppure se prevarranno i diktat targati Salvini.
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