Ariecco George Soros. Dal Festival dell’Economia di Trento arriva la lezione impartita dal filantropo mangiapaesi all’Italia gialloverde.
“Sono preoccupato della vicinanza del nuovo governo con la Russia”.
Repubblica s’inchina al Verbo del magnate che per la prima volta mostra ‘preoccupazione’ per le sue prede, le nazioni meno attrezzate sotto il profilo economico: perchè di solito prima le dissangua e poi le strangola nelle sue spire finanziarie.
Cercò di farlo addirittura con l’Inghilterra, quando all’inzio degli anni ’90 fu il regista nel crollo della sterlina. E anche per la nostra lira fu un bagno di sangue, centinaia di miliardi bruciati grazie al Vampiro internazionale: una delle pagine più nere della nostra storia finanziaria e certo la più tragica di quel governo Amato.
Ora lo Sciacallo torna a dar lezioni di Economia e soprattutto di morale, come glorifica la Repubblica di Mario Calabresi. Santo subito, Soros, visto che è rimasto con appena 8 miliardi di dollari per le sue spesucce, avendo ‘donato’ il resto del patrimonio, una ventina di miliardi, per “opere umanitarie e di solidarietà internazionale”.
La corazzata filantropica è la Fondazione “Open Society”, nel cui Globar Board siede la nostra Emma Bonino, in questi giorni di certo impegnata a seguire il suo caro summit Bilderberg, che stavolta si tiene proprio a Torino, dal 7 al 10 giugno.
E tra gli hobby di Open c’è una particolare attenzione, a botte di finanziamenti, per svariate Ong alle prese con gli sbarchi di immigrati, sempre umanitari. Quelle Ong da mesi entrate nel mirino sia di Matteo Salvini che di Luigi Di Maio, freschi vicepremier e il primo acquartierato al piano più alto del Viminale.
Per questo – ha certo pensato Soros – cosa di meglio che arrivare al Festival di Trento (con ogni probabilità scambiato per quello di Sanremo) per una metter su bella sceneggiata? Detto fatto, ecco la lezione alla scellerata Italia che si sta gettando tra le braccia del nemico numero uno di Soros & C.: Valdimir Putin.
Spara Soros: “Sono molto preoccupato per la vicinanza del governo italiano alla Russia di Putin”.
E la bordata al capo Lega: “Ma Salvini è a libro paga di Putin?”.
Poi: “L’opinione italiana ha il diritto di sapere”.
Ha soprattutto il diritto di sapere come mai un bandito finanziario del calibro di Soros goda di tanta buona stampa in Italia, che lo tratta come un San Francesco in salsa globalizzata, a cominciare dal quotidiano fondato ha Eugenio Scalfari.
E poi. Ha diritto di sapere come mai l’ex premier Paolo Gentiloni, appena scoppiò circa un anno fa lo scandalo dei business delle Ong sulla pelle degli immigrati, spalancò a mister Soros il portone di palazzo Chigi: a quale titolo? Di cosa parlarono, visto che nulla mai è trapelato e tantomeno niente è stato ufficializzato? Una visita privata in quella sede, o cosa?
Tappeti stesi ai piedi di quel killer delle economie dei paesi meno forti (da un paio d’anni nel mirino di Soros è entrata la Macedonia), il quale adesso osa venire a dettar le regole in casa nostra.
Non è di organizzare un Vaffaday?
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