Approvato in corner il bilancio al Comune di Napoli: ma per il 2019 saranno lacrime e sangue, con drastici tagli a welfare, trasporti e servizi. Un vero tsunami.
Dopo le bufere dei mesi scorsi e il concreto rischio crac in seguito alle durissime osservazioni della Corte dei Conti, a palazzo San Giacomo si cominciano a leccare le ferite, con il pericolo incombente ormai dietro l’angolo.
Dettaglia Alessio Gemma per Repubblica Napoli. “Nel 2020, alla voce refezione scolastica, la spesa nel bilancio triennale appena approvato in Comune fa correre un brivido: zero euro”.
Così commenta l’assessore Enrico Panini: “chi s’intende di bilancio sa che il terzo anno del triennio è come se non esistesse. Ma attenzione, il problema c’è: non è il 2020, è già domani, il 2019”.
Ad esempio, le spese per le politiche sociali l’anno prossimo, quindi tra pochi mesi, scendono da 88 a 56 milioni; i fondi per finanziare le società partecipate – strategiche nella vita del Comune – passano da 366 a 324 milioni.
Quindi un drastico calo per quanto si potrà spendere in trasporti, manutenzione delle strade e delle case popolari: insomma tutto quello che fa esistenza quotidiana. Ormai destinata ad uno ‘sgarrupamento’ continuo.
Un altro esempio – come si dice in gergo – di scuola. Le spese per le mense scolastiche dovranno abbassarsi da 14 a 9 milioni di euro. E già oggi la situazione è più che mai precaria.
“Una città che sta lentamente e drammaticamente chiudendo i battenti”, commentano ormai in parecchi.
Ma il sindaco arancione, Luigi de Magistris, non si dà per vinto, alza le barricate e annuncia lotta continua, dopo le manifestazioni già ingaggiate. “Saremo un incubo politico – gonfia il petto – vogliamo un segnale celere così come è stato per i miliardi trovati per i droni delle guerre o per le banche negli anni passati. Si devono mettere al centro le città. Porteremo a Roma anche delle proposte in modo che non ci sia alcun Ponzio Pilato”.
Sul fronte dei conti, riecco Panini, che fa il punto sul tremendo 2019 alle porte: “Perchè avremo la sanzione da 85 milioni per il CR8 (un debito che risale al dopo terremoto 1980, trascinatosi per oltre trent’anni, ndr), i debiti fuori bilancio da iscrivere che salgono da 81 milioni del 2018 a 141 nel 2019. L’unica ipotesi – precisa – è affrontare la situazione con il Governo”.
Ma quale governo? Cinquestelle più cosa oppure rivoto?
La città, intanto, aspetta il suo San Gennaro…
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