MENARINI / UN SUPERMANAGER IN ARRIVO DA NOVARTIS

Rivoluzione svizzera in casa Menarini, il primo gruppo ‘multinazionale’ della farmaceutica di casa nostra.

Sul ponte di comando, in qualità di superpresidente, arriva l’elvetico Eric Cornut, per trent’anni ai vertici del colosso mondiale Novartis. Prende il posto dei fratelli Aleotti, ossia Lucia e Alberto Giovanni, fino a ieri presidente e vicepresidente dell’azienda toscana.

Un passo indietro dalla gestione, spiegano i fratelli, che in questo modo hanno la possibilità di cacciare a tempo pieno nuove prede, vale a dire aziende di cui fare un sol boccone, le cosiddette “acquisizioni strategiche” in giro per il mondo.

Ma negli ambienti del settore la lettura è ben altra. Bruciano ancora, a casa Aleotti, le pesantissime condanne per reati fiscali inflitte in primo grado dal tribunale di Firenze a settembre 2016: ben 10 anni e mezzo a carico di Lucia, 7 anni e mezzo per Alberto Giovanni. Tra gli inquisiti anche il padre-padrone di Menarini, Alberto Aleotti, deceduto nel 2014.

Per sperare in una sentenza d’appello meno dura, evidentemente, meglio operare un deciso restyling: quindi facce nuove, soprattutto al vertice. Così si spiega l’ingresso a vele spiegate del nuovo Ceo, Cornut.

Che si trova a gestire un impero con 17 mila dipendenti, disseminati in cento paesi nei quali il marchio Menarini è presente, per un fatturato che ormai sfiora i 4 miliardi di euro (3,7 nel 2017, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente, 3,6 miliardi).

Nel mirino, a breve-medio termine, un deciso incremento sull’asse Asia-Pacifico, dove si punta a raggiungere un fatturato da 1 milardo tondo entro il 2020, del quale la metà in Cina: un mercato farmaceutico, quello asiatico, da ben 100 miliardi. Non solo Cina, e soprattutto Singapore, dove Menarini può contare su un grosso quartier generale; ma anche Thailandia e Corea del Sud nel mirino. Quindi Vietnam, Filippine e Malesia.

Attualmente il mercato estero rappresenta la prima scelta per la casa fiorentina, con il 63 per cento; la restante fetta del 27 per cento è italiana.

Riuscirà mister Cornut a migliorare queste performance? E riusciranno gli Aleotti brothers a ottenere una sentenza d’appello più mite?


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