Slovacchia in mano alle ndrine calabresi. E’ la notizia del giorno, tutti con gli occhi spalancati. Al popolo bue impartisce la lezioncina il mancato ministro della Giustizia nel governo Renzi, Nicola Gratteri, oggi procuratore capo a Reggio Calabria: “è dalla caduta del muro di Berlino che i clan hanno cominciato ad affacciarsi sui mercati dell’Europa Orientale, dei paesi dell’Est”.
Per Roberto Saviano “la Slovacchia scopre la mafia. Come drammaticamente accade sempre il sangue è l’unica prova dell’esistenza delle organizzazioni criminali”.
E come regolarmente cascano dal pero tutti quei professionisti dell’antimafia che oggi scoprono quanto lupare e pistole non siano più in voga e le mafie siano uscite dai territori doc, Sicilia, Calabria e Campania, per riciclare di più e meglio. Acciderba!
E’ una novità lo sbarco al Nord, l’occupazione progressiva di Milano e della Lombardia, di Padova e del Veneto, dell’ex Val d’Aosta felix, della costiera romagnola, delle verdi Umbria e Toscana. C’era bisogno dei ‘segnali’ nelle aree terremotate del centro per far suonare i primi allarmi!
Adesso la Slovacchia. Dice: prima solo il sangue di Duisburg. Quasi dieci anni fa. Se sono riusciti a penetrare nell’impenetrabile Germania, vuoi che non avessero già anni prima spalancato porte e portoni nelle ospitali nazioni dell’est a spasmodica caccia di liquidità dopo la caduta del Muro?
Di fine ’80 i primi riciclaggi, a botte di esercizi commercali e locali per il divertimento e il tempo libero. Quindi la classica trafila economica, per poi passare ai nuovi investimenti, in prima fila quelli sul fronte delle energie – sic – pulite, le rinnovabili: il solare, l’eolico e via riciclando a più non posso.
Sono di fine anni ’90 gli investimenti di una potente dinasty vesuviana nel ‘green’ proprio in Germania. E quelli di altrettanto potenti ‘famiglie’ calabresi a tutto ‘sole’ e con il ‘vento’ in poppa.
Come mai autorità e magistrature – di casa nostra e non solo – sono state solo a guardare? Dice: all’estero non sanno neanche cos’è il 416 bis e non sono nemmeno capaci di distinguere tra delinquenti comuni e organizzati, come tra un mattone e una cazzuola.
E da noi? Come mai nessuna toga antimafia, neanche la Dda e nessuna Dia ha mai fatto sentire la sua voce? Occorre al solito che il sangue venga versato e soprattutto montagne di soldi siano abbondantemente già state lavate e rilavate? Tanto da comprarsi mezza Slovacchia?
Ma siamo il Paese delle Antimafie…
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