Espulsioni al rialzo: Fontana, Salvini…Berlusconi

Fontana, pescato nella melma padana da Salvini, per rappresentare i cittadini della Lombardia: “Africani di merda” e “Dagli ultimi dati si evince (non ha usato proprio questo verbo, che certamente non appartiene al suo asfittico vocabolario) che con quell’espressione sono salito nei sondaggi. Il suo mandante, ovvero Salvini: “Vado al governo e caccio 500mila migranti dall’Italia”. In coda a queste nefandezze ha esternato il condannato, inquisito e attualmente imputato Berlusconi: “Migranti sono bomba sociale, via in 600mila” e a chiare lettere. “L’immigrazione è una questione urgentissima perché dopo gli anni di governo della sinistra ci sono 600mila migranti che non hanno diritto di restare, che rappresentano un bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati. Lo ha detto a casa sua, cioè al Tg5. (Dedicato a chi pensa di votare centro destra).

Basta un’occhiata retroattiva alla storia per sapere che i sindacati sono da sempre la cosiddetta cinghia di trasmissione dei partiti di riferimento, cioè CGIL-PCI, CISL-DC, UIL-PSI e più di recente UGL-DESTRA. Per fare qualche nome: Bertinotti, Epifani, Marini. Tutti traslati dal sindacato ai rispettivi partiti. Il caso più recente? Susanna Camusso, leader della Cgil. E’ tra i più accaniti e velenosi antagonisti del governo di centro sinistra. Per convinzione? Assolutamente no. Censure e bocciature di ogni atto dell’esecutivo a maggioranza Pd sono il tributo di adesione politica all’asse di sinistra che si riconosce in D’Alema, Bersani e ora in Grasso-Boldrini. Tempo verrà che ritroveremo la Camusso sui banchi di Montecitorio, lato sinistro dell’aula. L’ultima sua esternazione: “Le dinamiche della crescita in atto non diminuiscono le diseguaglianze né producono nuova occupazione, soprattutto di qualità”.

Come non darle ragione: un milione di posti di lavoro in più per la Camusso equivalgono a non produrre occupazione!

Prima o poi, ci auguriamo prima la società delle diseguaglianze, delle emarginazioni, del discrimine, proverà a sanare il vulnus di quote consistenti dell’umanità confinate in ghetti dove ignoranza e degenerazioni dell’arte di arrangiarsi producono criminalità, da ultimo l’inedita delle baby gang. In attesa che la politica si occupi un pò meno “dei fatti suoi” e molto di più della complessità di problemi dell’umanità derelitta, non fanno difetto le conferme sul drammatico disagio sociale in parallelo tra tutte le periferie di grandi e piccole città, di Napoli e Milano, Parigi e New York.

Ai cento simboli di partiti e partitini, spinti dalla velleità di occupare gli scanni di Palazzo Madama e Montecitorio, sarebbe il caso di aggiungerne uno nuovo di zecca, per accogliere redattori semplici, inviati, giornalisti titolati, direttori di quotidiani, che il 4 marzo chiederanno agli elettori di barrare con una croce il proprio nome sulla scheda elettorale. Gli aspiranti “onorevoli” sono decisi a emulare i 46 colleghi ospiti del Parlamento nella legislatura in via di estinzione. Qualche nome di deputati e senatori pregressi? Michele Santoro, Lilli Gruber, Corradino Mineo…Ci si chiede il perché di una così generosa accoglienza nei partiti di anchor men and woman? Una risposta c’è, incompiuta. Perché anche la politica è visibilità, notorietà televisiva, più che qualità, capacità ed esperienze da spendere al servizio del Paese. Se eletti, si fregeranno del titolo (usurpato, illegittimo) di onorevole, anche i precari di testate in via di estinzione per la crisi della carta stampata.

Succede in America, territorio con licenza di vendere armi come in Italia si compra il pane al supermercato, che una ragazzina di 12 anni spari all’impazzata nell’aula della sua scuola di Los Angeles. Feriti due coetanei, uno in gravi condizioni. Altri tre in modo lieve. Cosa spinge lei e i mini criminali di ogni parte del mondo a compiere azioni violente che si definiscono con superficialità gratuite? Almeno questo: che psicologi e pedagoghi si sforzino di capire il perché, condizione prioritaria per programmare una terapia vincente.


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