5Stelle-Pd: Ottocentomila apolidi

M5Stelle, assente, Pd quasi assente. Destra e lega esultano per la perversa combinazione di quanti sui due fronti, che teoricamente avrebbero dovuto sostenere compatti il sì alla legge sullo ius soli, con deplorevoli e nascoste intenzioni hanno disertato il voto al Senato. In mancanza del numero legale il presidente Grasso (ancora lì, nonostante la spettacolare discesa in campo con il neo partito “Liberi e Uniti” e tanto di nome sul simbolo) ha dovuto rinviare l’approvazione a martedì, in zona Cesarini, prima del rompete le righe e del via alla rissosa campagna elettorale. Si può scommettere a occhi chiusi, lo stop aprirà un altro buco nero nell’iter caotico di un Parlamento preda di ricatti incrociati. Sarebbe comodo e facile scaricare tutta la responsabilità sulla destra che include Lega, nostalgici del ventennio e Forza Italia: tutti loro non fanno mistero di pescare consenso elettorale nel popolo degli intolleranti, della xenofobia, degli ignoranti. Questi nemici della giustizia sociale, che dovrebbe legittimare il riconoscimento della nazionalità italiana ai figli di migranti nati nel nostro Paese, opera con ogni mezzo per impedirne la legittimità. Grave, forse di più, è l’ambiguità che attraversa il centro sinistra e il movimento del comico genovese. Le assenze, che hanno consentito a Calderoli di chiedere la verifica del numero e costretto Grasso a rinviare l’approvazione della legge, denunciano crepe vistose nella coerenza politica dei due partiti. Il precario equilibrismo di Zanda, capogruppo del Pd al Senato, dice senza ombre di dubbio che il partito democratico ha la pancia che duole per la coesistenza al suo interno e in rapporto agli alleati centristi, di posizioni ideologiche opposte, esplose più volte nel corso della legislatura. Zanda ammette “Non c’è la maggioranza sullo ius soli”. Per estensione di ragionamento è l’intero Paese che ondeggia tra progresso e conservazione e su questo dualismo, in larga parte alimentato da interessi estranei alle questioni in campo, la politica evade dai suoi compiti istituzionali con la consumata tecnica del non fare, del rinvio, dell’architettata mancanza del numero legale. Sorprendersi, se il qualunquismo guadagna punti nei sondaggi e il Pd ne perde, si può solo concedere al disinteresse degli ignavi. Da sinistra il giudizi è lapidario: colpa del Pd. Ha dato la priorità all’approvazione della legge di bilancio anziché allo ius soli: gravi le assenze della maggioranza in aula e il boicottaggio M5S. Ne fanno le spese gli ottocentomila italiani privati della cittadinanza italiana e, non solo indirettamente, il Pd, che con la pigrizia strumentale messa in campo perde anche il loro consenso.

Il Natale degli skinheads, della X Mas Veneta, nuova e impunita (?) provocazione degli skinheads, festa in “onore” della X Mas di mussoliniana memoria. L’esponente del Fronte veneto dei neofascisti balbetta un ipocrita “la X significa Christmas e non Decima” (Divisione fanteria di Marina X), corpo militare diretto da Julio Valerio Borghese. Lo stesso e neofascista dice alla radio: “L’unica cosa che Mussolini ha sbagliato è stata quella di perdere la guerra…e Hitler, a livello di riforme sociali e industriali, ha fatto qualcosa di buono”. Allarmi, son fascisti.


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