CAMPI FLEGREI / RAPPORTO CHOC SUL RISCHIO ERUTTIVO

Rischio Campi Flegrei. A suonare l’allarme è un fresco rapporto elaborato dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che effettuano una radiografia della vasta area alla periferia occidentale di Napoli, dalla Conca di Agnano fino alle propaggini di Pozzuoli.

Ne scaturisce un quadro non poco allarmante, soprattutto per la imprevedibilità temporale dei fenomeni che si potranno verificare. E anche alla luce dei recenti eventi di Ischia, che costituisce un’appendice insulare di tutta la zona flegrea, ricchissima sotto il profilo archeologico e paesaggistico. E della tragedia della Solfatara, dove l’estate scorsa è stata inghiottita un’intera famiglia piemontese in un cratere in ebollizione.

Come modello scientifico, per la ricerca, è stato preso quello del vulcano giapponese di Ontake, che tre anni fa è stato al centro di una disastrosa eruzione.

Ecco qualche passaggio della ricerca: “In presenza di unreast ripetuti, non possiamo essere confidenti che siano sempre non eruttivi. La storia dei Campi Flegrei ci indica che, nel passato, le fasi di sollevamento sono state coincidenti con le epoche eruttive”.

Nei Campi Flegrei “c’è il rischio di esplosioni freatiche, in maniera imprevista e senza precursori evidenti”, il passaggio che più allarma.

Ancora. “In caso di forte agitazione del sottosuolo o per il passaggio di un’onda sismica, la quantità totale di gas diffuso può aumentare notevolmente”.

“In aree sismicamente attive (ad esempio la Solfatara), uno scenario simile non è improbabile e potrebbe portare ad un’esplosione improvvisa e localizzata senza preavviso”. Altro sos da brividi.

Sottolinea un esperto, Giuseppe Mastrolorenzo: “il nostro sistema di monitoraggio ci dà tutte le informazioni con estrema sensibilità, fino all’ultimo millesimo di secondo, ma non consente di fare alcuna previsione corretta, scientifica, deterministica per il prossimo millesimo di secondo. E questo non lo diciamo mai”. Poi un monito alle autorità: “non basatevi sulla previsione, ma sulla prevenzione”. Siamo a posto.

Da rammentare che oltre trent’anni fa l’area flegrea, epicentro Pozzuoli, venne investita dal cosiddetto bradisisma che significò una fortisisma emergenza, costrinse allo sgombero ampie zone della cittadina e fece realizzare in fretta e furia il quartiere dormitorio di Monteruscello, un ghiotto appalto per la camorra. Il tutto sotto la regia dell’allora ministro per la Protezione civile Enzo Scotti. In realtà poi gli esperti ammisero che si trattava di un’emergenza taroccata, inventata ad hoc per dar disco verde alla maxi speculazione edilizia.

E adesso che il rischio, a quanto pare, è “scientificamente provato”, cosa faranno lorsignori?


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