BANKITALIA: INVECE DI VIGILARE SU CONDOTTE FRAUDOLENTE DEI BANCHIERI, PER
PREVENIRE 7 CRAC ADDOSSATI A 500.000 FAMIGLIE, ORDINAVA A CONSOB DI
SANZIONARE E CITARE IN GIUDIZIO ADUSBEF, CHE CON LE DENUNCE ALLE PROCURE,
CERCAVA DI IMPEDIRE L’ESPROPRIO CRIMINALE DEL RISPARMIO.
Se le tenaci attività di Bankitalia e Consob, fossero state
indirizzate per prevenire le condotte fraudolente dei banchieri, le loro
palesi illegalità e pratiche truffaldine, che da decenni venivano segnalate
e denunciate alle Procure della Repubblica, con la stessa lena ed impegno
messe in atto come vere e proprie rappresaglie nei confronti di Adusbef,
sanzionata nel 2009 per aver denunciato i derivati di Unicredit e citata
ripetutamente in giudizio per ‘lesa maestà’ da piccole Autorità prive di
qualsivoglia credibilità, forse migliaia di famiglie azzerate ed espropriate
dei risparmi e sacrifici di intere vite di lavoro, alcuni morti suicidi dopo
aver scoperto di aver perso tutto (come Luigino D’Angelo, pensionato di
Civitavecchia e molti altri suicidi di mala banca in Veneto ed altre
regioni), sarebbero state salvate.
In una mail del 4 febbraio 2013, ore 20,31 indirizzata a Giuseppe Vegas
(presidente Consob); Vincenzo La Via, (direttore generale del Tesoro);
Ignazio Visco (Governatore Bankitalia), Fabrizio Saccomanni, direttore
Generale della Banca d’Italia, scriveva testualmente nella missiva
protocollata dalla Consob il 5 febbraio 2013:” Caro Presidente,
dichiarazione infondate come quelle di Adusbef circolata oggi relativa a “un
crack da 15,4 miliardi di euro” (che riproduco qui sotto), possono avere
conseguenze molto gravi su MPS, che come ben sai, è una società quotata in
Borsa. Credo vi siano gli estremi per un deciso intervento della Consob. Ti
sarei grato di un cortese riscontro. Con i più cordiali saluti”.
Cosa rimproverava all’Adusbef l’attuale presidente di Unicredit,
assoldato forse per i servigi resi, analogamente a tanti altri che lo hanno
preceduto,come Mario Draghi, Domenico Siniscalco, Vittorio Grilli passati
dal Tesoro, alle banche che dovevano essere vigilate, nel collaudato sistema
di porte girevoli ?
Di aver denunciato il crack Mps da 15,4 miliardi di euro addossato a
lavoratori, correntisti, risparmiatori, nello scandalo più grave della
Repubblica iniziato nel 2006, che coincide perfettamente con il
governatorato di Mario Draghi alla Banca d’Italia, che non poteva avvenire
senza complicità ed alte connivenze da parte del triangolo incestuoso
Abi-Consob-Bankitalia, evitando che i Monti bond siano confezionati per
salvare le banche che hanno esposizioni verso il Monte dei Paschi di Siena,
come Mediobanca e JP Morgan, addossando sui contribuenti i relativi oneri di
3,9 miliardi, i cui tassi onerosi (fino al 15%) dei Monti Bond, che
difficilmente potranno essere restituiti nell’avversa congiuntura economica
dal MPS, non devono essere utilizzati per ripianare prestiti ed esposizioni
di Mediobanca, JP Morgan ed altre banche creditrici, addossando allo Stato
ed alla fiscalità generale gli oneri del salvataggio delle banche.
“Per questo Adusbef, nel denunciare preventivamente ed ancora una volta, il
tentativo di scaricare sullo Stato i debiti costruiti dal sistema bancario,
torna a chiedere la nazionalizzazione del Monte dei Paschi di Siena, tramite
l’esercizio contestuale del capitale conferito e l’immediata destituzione di
Profumo (la cui inaffidabilità è costituita dal rinvio a giudizio per frode
fiscale) e Viola, un banchiere che vuole far credere di aver impiegato 12
mesi per aprire una cassaforte.
Come mai l’ex Governatore Draghi, sempre a braccetto con i banchieri
vigilati, avendo rilevato criticità nei bilanci ed il più ampio e
gravosissimo ricorso al mercato, per sostenere acquisizione di Banca
Antonveneta, basata su aumenti capitale Mps e la finanza creativa, a
cominciare da Casaforte, cartolarizzazione dei fitti per 1,6 miliardi di
euro e l’emissione di obbligazioni ibride quarantennali, piazzate in
prevalenza ai correntisti, non abbia mosso rilievi critici, bloccando una
operazione di acquisto folle ad un prezzo di 9 miliardi, applicando la
clausola della stabilità ? Come mai Il Governatore Draghi, doverosamente
informato dai rapporti ispettivi del suo capo Vigilanza di Bankitalia Anna
Maria Tarantola, che rilevavano un ampio ricorso ai derivati ed una gestione
allegra del credito e del risparmio del Monte dei Paschi di Siena, ha
infranto quella regola ferrea secondo la quale non si diventa presidente
dell’Abi,se emergono rilievi e criticità negli aspiranti, consentendo
all’avv. Mussari di essere eletto (per due volte),con i buoni uffici di
Unicredit del dr. Alessandro Profumo ?
Forse per non indebolire le sue ambizioni di diventare capo della BCE,
evitando di intaccare un consenso bipartisan, che ne avrebbe risentito se
avesse contrastato l’acquisizione di una banca di riferimento di un
importante partito ? Bene quindi gli avvisi a comparire dell’ ex presidente
Giuseppe Mussari, convocato per domani pomeriggio, per l’ ex direttore
generale Antonio Vigni, interrogato mercoledì, di Alessandro Daffina, il
banchiere che per conto di Rothschild Italia curò la trattativa tra
Santander e Mps, ma avendo un minimo di conoscenza tecnica in materia
bancaria, Adusbef ritiene che i protagonisti assoluti che possono fare piena
luce su questo gravissimo scandalo, che continua a minare la fiducia
internazionale dell’Italia specie nei buchi dei controlli, dei risparmiatori
e dei piccoli azionisti,che nonostante avessero presentato esposti a Consob
e Bankitalia, non vennero presi in considerazione dal triangolo omertoso,
sono nell’ordine: Mario Draghi, Anna Maria Tarantola (Bankitalia), Lamberto
Cardia (Consob)”.
Poiché gli sviluppi successivi (compresi gli atti di citazione di Vegas
verso Adusbef del giugno 2013, gli altri atti di Visco, recapitati alla
commissione parlamentare di inchiesta sulle banche ed alla Procura della
Repubblica di Roma, competente per gli evidenti reati penali di Consob e
Bankitalia), sono ancora peggiori di quelli che erano stati ipotizzati nel
febbraio 2013, i legali Adusbef hanno ricevuto mandato di citare in sede
civile tutti i protagonisti di quello scandaloso abuso di potere,
Saccomanni, Vegas, Visco, che in concorso tra loro, hanno premeditato ed
attuato vere e proprie rappresaglie giudiziarie per intimidire, intimorire,
tappare la bocca al rappresentante dei risparmiatori, che aveva osato
denunciare e scoperchiare quel triangolo omertoso foriero di crac e dissesti
bancari addossati a 500.000 famiglie azzerate, costringendo i governi ad una
serie di decreti salva-banche ed a stanziare oltre 20 miliardi di euro di
fondi pubblici, per pagare i lauti pasti dei banchieri e l’omessa vigilanza
di autorità contigue, come dimostrato chiaramente dall’allegato.
I risarcimenti dei danni, saranno devoluti al fondo vittime di Bankitalia,
Consob e dei banchieri.
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