“Dammi la mano Amina, prendi la mano Ahmed e sorriderà la vita e vita sarà”
di Luciano Scateni – Nascono di qua e di là di una linea di demarcazione che molto somiglia ai chilometri di cemento eretti a muro invalicabile Est-Ovest della Berlino ferita dalla guerra. Nei loro corpi di neonati l’impronta dell’antagonismo è scritto nel Dna, i vagiti hanno sonorità diverse, negli occhi lacrime uguali. Vengono su indotti all’odio per chi sta oltre i posti di qua e di là di separazioni garantite dalle tute mimetiche indossate da “guardiani” di confine che imbracciano armi pronte al fuoco, da dissuasori in divisa con licenza di tutelare dalla linea di demarcazione tra il popolo di Israele e la comunità palestinese. La contesa infinita si alimenta di odio, di diritti negati, di “no” al rispetto del diritto comune a essere stato, nazione, territorio.
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