Norme scritte per le imprese e dalle grandi aziende come l’Enel, a danno dei cittadini, con un effetto contrario, un boomerang rispetto all’intento che sulla carta è appunto quello di promuovere la concorrenza, per favorire rendite di posizione ed accentuare le disuguaglianze, una legge a favore delle solite banche, assicurazioni e soprattutto gestori di energia elettrica, un atto ingiustificabile e servile per una legge tanto inutile e dannosa.
Le compagnie assicurative hanno ottenuto di poter fare sconti discrezionali a chi instaura la scatola nera, che in cambio di un piccolo abbuono, manda al macero il diritto inviolabile della privacy degli automobilisti soggetti a grandi schedature di massa anche per studiare, con i loro usi, comportamenti ed abitudini alla guida e nei loro itinerari, la loro propensione ai consumi di massa di attività turistiche, alberghiere, perfino su salute e morbilità.
Se questa è concorrenza, perfino alcune forme di monopolio, appaiono meno lesivi dei diritti e degli interessi dei vessati e taglieggiati consumatori, che aspettano da anni i sacrosanti contrappesi per poter tutelare i propri diritti, nelle norme sulla class action, approvati nel giugno 2015 alla Camera ma bloccati al Senato dalla lobby di Confindustria e da un governo complice dei predatori del ‘libero mercato’. Governo e ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda direttamente responsabili di aver gettato nelle grinfie dei predatori del mercato, milioni di famiglie private dell’azione collettiva di classe, in vigore da 150 anni negli Stati Uniti per poter tutelare i loro diritti da usi, abusi, vessazioni e quotidiani soprusi di imprese che avrebbero interesse ad evitare truffe ed abusi a danno di milioni di famiglie indifese.
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