Alla fine c’è riuscito. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca, l’uomo che ha portato la penicillina nella regione – come ha sempre ricordato Maurizio Crozza – è stato nominato dal governo Gentiloni commissario straordinario per la sanità, il settore storicamente più sforacchiato nel bilancio regionale e ovviamente il più appetibile serbatoio clientelar-elettorale.
Dopo un tira e molla di quattro mesi con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, infatti, il titolare delle finanze Pier Carlo Padoan ha firmato la sua nomina.
“Cercherò di portare efficienza e risanare la voragine dei conti”, è il proclama di De Luca, che ha voluto mettere la parola fine alla gestione commissariale dei cosiddetti esperti per afferrare, lui stesso, il toro per le corna. Appena insediato sulla poltrona di governatore, del resto, De Luca già sbraitava: “Ho ereditato un buco da 1 miliardo e 900 milioni di euro, frutto della gestione di Stefano Caldoro”.
Secondo i 5 stelle, che in Campania contano come il due di picche, “ora la cambiale referendaria della frittura di pesce è stata saldata”, come nota Valeria Cirambino dei grillini. L’eurodeputato Massimo Paolucci, un tempo braccio destro di Antonio Bassolino, osserva: “Adesso il controllore controlla se stesso”. E il deputato di Mdp Arturo Scotto dichiara: “Siamo davanti ad una lottizzazione da prima repubblica”. Punture di zanzara, per De Luca.
E tutti insieme ricordano comunque le penose condizioni sanitarie della Campania, in testa nella hit della spesa, degli sperperi, della malagestione e della malasanità. Da guinness dei primati.
A proposito di ultima malasanità c’è chi ricostruisce: “Ricordate il clamoroso episodio dell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta e le scene di quella paziente anziana assalita dalle formiche? Bene, De Luca si incazzò come una belva o meglio fece finta di incazzarsi. Perchè a lui quell’episodio faceva gioco. Proprio per reclamare la soluzione al problema commissariale in piedi da alcuni mesi. E avete visto? Forzando un po’ la mano alla fine c’è riuscito. E il Pd di Renzi, compatto, lo ha insediato su quella poltrona per gestire palate milionarie”. Cin cin.
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