GIALLO QATAR / PERCHE’ RENZI NON SPIEGA QUELL’INCONTRO DEL 19 GENNAIO ?

Quando il bue dice cornuto all’asino. Siamo alla farsa dell’Arabia Saudita che accusa il Qatar di fiancheggiare il terrorismo internazionale quando i due paesi, come un blocco unico, hanno finanziato a piene mani Al Qaeda prima e Isis poi, sotto l’ala protettiva degli Usa, e supportato la strage dell’11 settembre, Torri Gemelle comprese.

Ma un’altra riflessione sorge nel frattempo spontanea: tutti indignati adesso, ma il Qatar ha da anni iniziato la sua invasione economica in mezzo mondo occidentale, Italia in prima fila. E Matteo Renzi è uno dei partner più affidabili, ottimo amico dell’emiro Tamim al-Thani, che punta proprio sull’appoggio italiano per ottenere la presidenza dell’Unesco, in ballo a breve. Sarebbe un colpo da novanta per gli organizzatori dei super chiacchierati Mondiali di calcio del 2022, comprati a peso d’oro (nero).

Ma cominciamo dalle news sull’espulsione dal campo di gioco arabo di una delle stelle, il Qatar.

 

ARABIA SAUDITA E QATAR UNITI NEL TERRORE

Donald Trump. In apertura Matteo Renzi con Tamim al-Thani

Donald Trump. In apertura Matteo Renzi con Tamim al-Thani

Le motivazioni dello scontro – secondo gli analisti – stanno nella rivalità storica tra Arabia Saudita e Iran. Tutto sarebbe precipitato dopo la recente visita di Donald Trump a Riad, e la decisione di rottamare gli accordi di Barack Obama con l’Iran in tema nucleare. Nella querelle di mezzo ci va il Qatar, che desta invidia, nell’area del Golfo, per gli affari a molti zeri messi a segno negli ultimi anni. A cominciare, appunto, da quelli made in Italy, come vedremo poi.

Sulla comune strategia del terrore pianificata e perseguita da Arabia Saudita e Qatar sono illuminanti le  parole del fondatore di Wikileaks, Julien Assange, un’intervista rilasciata ai primi di novembre 2016 al ‘John Pilgrem Special‘ e riportata in un articolo della Voce del 4 novembre. Eccone qualche passaggio: “tutti gli analisti sanno che alcuni personaggi sauditi hanno fondato l’Isis e poi lo hanno appoggiato nella sua crescita, mentre l’inganno è stato quello di spacciare il tutto per la volontà di alcuni principi rossi che usavano i loro petrodollari come meglio volevano, mentre il governo disapprovava. Invece le email dicono con chiarezza che sono stati proprio i governi del Qatar e dell’Arabia Saudita a creare l’Isis”.

In una mail bollente del 2014 – precisa Assange – “risulta che Hillary Clinton quando ricopriva la carica di Segretario di Stato ha sollecitato John Podesta (ex consigliere politico di Barack Obama e organizzatore della campagna presidenziale di lady Clinton, ndr) a ‘far pressione’ su Qatar e Arabia Saudita, paesi che stanno fornendo clandestinamente supporto finanziario e logistico all’Isis e ad altri gruppi radicali sunniti”.

Hillary Clinton e John Podesta

Hillary Clinton e John Podesta

Se Assange, comunque, è un pericoloso bolsceviso, forse non lo è la stessa amministrazione a stelle e strisce. Così infatti proseguiva quel pezzo della Voce, che potete leggere cliccando sul link in basso: “I documenti desecretati dallo stesso Obama a proposito dell’11 settembre e relativi alle acquisizioni di Cia e Fbi in un anno di ricerche sui mandanti degli attentatori – ricerche durate un anno e portate a termine nel 2002 ma rese note solo pochi mesi fa – hanno inchiodato in particolare l’Arabia Saudita, ma anche il Qatar, alle loro responsabilità, con la fattiva copertura, e quindi la sostanziale complicità, dei Bush. Una verità sconvolgente, praticamente ignorata dal mainstream occidentale”.

Aggiungeva Assange in quell’intervista: “Arabia Saudita, Qatar, Marocco, Bahrein, soprattutto i primi due paesi, hanno dato tutto questo denaro alla Clinton Foundation quando Hillary ricopriva la carica di Segretario di Stato e lo stesso Dipartimento di Stato approvava e varava massicce vendite di armi in particolare all’Arabia Saudita”.

Non solo. Ecco cosa ha dichiarato nel 2016 un senatore democratico Usa, Bob Graham: “Al Qaeda è stata una creatura dell’Arabia Saudita e adesso l’Isis è l’ultima creatura. L’Isis è il prodotto dell’ideologia saudita, dei soldi sauditi, dell’organizzazione saudita”.

Che oggi mette al bando il Qatar e dimentica se stessa!

 

ALLA CONQUISTA DEL BELPAESE

Julien Assange

Julien Assange

Ma passiamo alle imprese qatariote nel Belpaese. Prima ghiottoneria i 5 stelle. Per ora non i grillini ma gli extralusso come il Gallia di Milano famoso per il mercato calciatori (e sempre a Milano hanno fatto un sol boccone della mega area di Porta Nuova), Palazzo Gritti a Venezia, i Grand Hotel St Regis e Westin Excelsior a Roma, il Baglioni, il St Regis Florence e il Four Seasons a Firenze. Città per la quale hanno una spiccata predilezione.

Il Four Seasons è stato comprato dall’emiro al-Tahni in persona nel 2013, compresi 4 ettari di parco e la griffe di Palazzo della Gherardesca. A vendere i fratelli Corrado e Marcello Fratini, grandi amici di Jacopo Mattei, a sua volta legato a filo doppio con Renzi.

E nel Four Seasons è ubicato il quartier generale, fiorentino e non solo, dell’ex premier. Che si è dato molto da fare, in prima persona, perchè la nostra regina dell’ex ricco parastato, Leonardo-Finmeccanica, firmasse un accordo da 4 miliardi di euro, poco più di un anno fa, aprile 2016, per la vendita al Qatar di sette navi da guerra complete di radar, missili, cannoni e sistemi di puntamento. Una commessa d’oro, che ha non poco ossigenato le casse di Leonardo.

Da un volo all’altro eccoci ad uno scenario futuribile. Racconta un funzionario del ministero dell’Economia: “La compagnia qatariota è appena entrata in Meridiana, che si trovava in difficoltà. Ora Renzi sta pensando a una soluzione del genere per Alitalia. Che però ha già in pancia il 49 per cento degli arabi di Etihad. I quali proprio in questi giorni hanno manifestato la volontà di non voler cedere ma caso mai mafforzare la loro presenza. Vuoi vedere che l’esca qatariota fatta intravedere da Renzi ha riscuscitato l’interesse dei sauditi? I quali fra l’altro proprio oggi hanno interrotto ogni rapporto, anche sotto il profilo degli scambi tra le compagnie, con il Qatar”. E poi: “Resta il fatto che poche settimane fa lo stesso Renzi ha parlato espressamente di ‘modello Meridiana‘ per la soluzione di Alitalia. E c’è ancora chi ipotizza un ingresso dello stesso Stato, attraverso una sua partecipata o controllata, da Invitalia, fino a Poste o Ferrovie, per far da apripista ad una presenza forte straniera. Che comunque può sempre avere un profumo orientale…”.

Il Four Seasons di Firenze

Il Four Seasons di Firenze

Tanto per restare in Sardegna, poi, gli emiri qatarioti non solo hanno già ‘comprato’ la Costa Smeralda, ma anche messo le mani sulla sanità isolana, del resto afflitta da grossi buchi finanziari. Facendosi carico di un bubbone come il fallimento del gruppo ex San Raffaele finito in crac, Mater, ad Olbia.

Ciliegina sulla torta potrà essere la presidenza Unesco, per la quale si sta dando da fare la seconda delle tre mogli dell’emiro padre, ossia Mozah bint Nasser, una delle donne più eleganti al mondo. Il prescelto della famiglia reale dovrebbe essere Hamad al Kawary, che in occasione di una sua recente visita a Roma ha ricevuto come cadeau una laurea honoris causa dall’Università di Tor Vergata.

Riceverà un simile alloro accademico Matteo Renzi in una prossima visita a Doha?

George Soros

George Soros

Intanto, farebbe bene a spiegare il motivo di quella visita lampo, una 24 ore in Qatar ad inizio anno. Ne diede notizia Dagospia il 19 gennaio. L’ex premier non ha mai smentito, né però ha fornito alcun ragguaglio.

La storia fa un po’ il paio con la fresca visita del magnate americanizzato George Soros, un blitz a palazzo Chigi, per incontrare Paolo Gentiloni.

Sorgono spontanee due domande. In quale veste Soros ha incontrato Gentiloni? Quale tema hanno affrontato? E ugualmente: in quale veste Renzi ha visitato il Qatar, visto che non era più premier e non era ancora segretario del Pd? Di cosa e con chi ha parlato?

 

LEGGI ANCHE

ASSANGE SU ISIS E CLINTON / PER ENTRAMBI I PETRODOLLARI DI ARABIA SAUDITA E QATAR – 4 novembre 2016

 

 

 

 

GEORGE SOROS & PAOLO GENTILONI / SPEZZATINO ITALIA E AFFARI A BORDO DELLE ONG – 4 maggio 2017


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