In fine di una lunga crisi, il turismo internazionale sceglie i tesori del Bel Paese. Gli operatori, e in generale gli italiani, ne sono contenti? Assolutamente no. Si lamenta Venezia, sempre meno dei veneziani e sempre più di americani, giapponesi, russi. Numero chiuso? Gli abitanti tifano per il sì, il comune multa chi mangia panini in piazza San Marco.
Capri, magnificenza della natura, inorridisce per i 25mila turisti in un solo week end. Anziché attrezzarsi per riceverli al meglio, pensa di limitare l’ “assalto”, come accade per le Cinque Terre. I maligni suppongono che ai capresi stia più che bene la presenza di chi può pagare un caffè in piazzetta cifre blu e male il turismo di massa e delle colazioni al sacco, dei pendolari che non possono concedersi di più. Discriminazione di classe?
“Tutto il mondo”, così recita un detto popolare, “è paese”. Anche Parigi soffre di surplus turistico. Tra le geniali idee degli amministratori splende l’iniziativa di divisori sulle panchine per scoraggiare turisti e clochard a dormirci su. La strategia contro chi non può concedersi un albergo è stata adottata anche da una città leghista del Nord Italia. Nessuna meraviglia.
Giustificato il forfeit dei sindaci di aeree terremotate alla festa della Repubblica. Lamentano di essere dimenticati. Ignobile la defezione dii Salvini e dei suoi seguaci. Protestano contro l’accoglienza nel nostro Paese di migranti che affrontano il calvario di viaggi della speranza, lontano da guerre e fame. Salvini auspica che i migranti finiscano in fondo al mare. Sospettiamo che goda della tragedia di migliaia di morti nel Mediterraneo.
Il masochismo di Trump. Si è messo da solo nell’angolo dei cattivi per pagare il debito all’industria dell’inquinamento che lo ha sostenuto per la presidenza. Critiche del Vaticano, il mondo intero contro, compreso l’“amico” Putin, un indeto asse Europa-Cina anti Usa e perfino guai in famiglia. La figlia Iovanka non compare al suo fianco da troppi giorni. Sul clima gli aveva consigliato prudenza, inascoltata. Il gossip ci marcia.
Macron, presidente francese non esita a provocare Trump. Coglie lo sconcerto degli scienziati che operano in America e non esita a invitarli: “Venite da noi”. L’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi sul clima avrà ricadute disastrose. Gli specialisti prevedono che l’atmosfera riceverà tre miliardi di tonnellate all’anno di anidride carbonica e che il pianeta, di conseguenza, risulterà più caldo di 0,3 gradi centigradi.
E’ sotto gli occhi di tutti. Nozze, comunioni, feste a vario titolo, convegni, non hanno successo se non contemplano grandi abbuffate. Intollerabile lo spreco di quanto avanza e finisce nella spazzatura. Di qui l’iniziativa di associazioni di volontariato che li recuperano e lo distribuiscono a poveri e migranti. Lo spreco è di 6 milioni di tonnellate (16 miliardi di euro), Decine di migliaia i pasti distribuiti ogni giorno a chi non ha da mangiare.
Invenzione del politichese è l’abusato “ago della bilancia” in un sistema elettorale che non consente di governare se non si supera la soglia del 50%. Ne sa qualcosa Alfano, per questo ministro del centro destra in più governi, con una manciata di voti. E’ incavolato nero per la proposta di legge alla tedesca con sbarramento del 5%, quota che non ha. Sbraita, minaccia e, ovvio, non sa che l’ipotesi di esclusione dal Parlamento spaventa solo lui.
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