Due sono le cause dell’antipatia e mister Trump le rappresenta in sé. E’ antipatico d’aspetto, per come parla, si muove e pettina il ciuffo posticcio sul testone. Attira antipatia, ostilità per ognuna delle scelte di politica interna e internazionale, induce a disgusto per comportamenti di razzismo old style, omofonia, maschilismo e interessata contiguità con il peggio dell’umanità che porta il pianeta Terra allo sfascio. Molti, dalle nostre parti, professano indifferenza: “a noi che importa, ci pensino gli americani” o. peggio, legittimano i guai del numero uno Usa con la pilatesca affermazione “E’ stato eletto? Vuol dire che l’America la pensa così”. Per fortuna larga parte del popolo che l’ha votato e perfino una quota di repubblicani, del suo stesso partito, lo contestano e in segreto avviano la ricerca di motivi legalmente indispensabili per defenestrarlo. C’è poi larga parte del mondo che condivide la bocciatura del neo presidente. In Europa è contestato da Germania, Gran Bretagna e Italia, il papa non ha nascosto la disapprovazione per la sua tracotante xenofobia e un no agli accordi di Parigi che minaccia il futuro della Terra. Enti di ricerca e imprese d’eccellenza contestano l’inasprimento dei vincoli per l’ingresso negli Stati Uniti di lavoratori stranieri. Le relazioni con Cuba, faticosamente ricucite da Obama, sono a rischio per la minaccia di tornare al passato delle limitazioni di viaggi e commerciali. Analisti internazionali sospettano che la clamorosa decisione di tirarsi fuori dagli accordi sul clima sia uno stratagemma per distogliere l’attenzione dal caso dei rapporti sotterranei con la Russia, oggetto di un’inchiesta temuta da Trump e dal suo staff. La demolizione di quanto realizzato da Obama prosegue ad oltranza, anche se finora non è riuscita a cancellare la riforma sanitaria voluta dal predecessore. Il Trump pensiero, ammesso che pensi e non agisca su mandato di quanti hanno sostenuto la sua elezione (petrolieri, fabbricanti e commercianti di armi, banchieri, compagnie di assicurazione interessate all’azzeramento della riforma sanitaria di Obama) è per capitoli: la deportazione degli immigrati senza permesso (sei milioni); la costruzione di un muro di separazione dal Messico;. la messa ala bando dei musulmani; la cancellazione dell’Obamacare, che lascerebbe 25 milioni di americani senza assistenza sanitaria; l’impegno a favorire la risorsa energetica del carbone e ad aumentare le trivellazioni lungo le coste degli Stati Uniti; l’intensificazione della lotta all’Isis finalizzata ad accaparrarsi i giacimenti di petrolio; facilitazioni ai produttori di armi che lo hanno sostenuto elettoralmente. La sintesi di questi capitoli del trumpismo annuncia seri pericoli per il futuro del mondo e spetta agli americani trovare rapidamente elementi probanti per l’impeachment del suo farneticante presidente.
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