Da “Tre metri sopra il cielo” a due metri in una cella, sotto il cielo: lo scrittore dei teenager Federico Moccia, condannato a ventiquattro mesi di reclusione. L’imputazione è di evasione fiscale. Moccia, scrittore, sceneggiatore, regista, nonché sindaco di Rosello, per realizzare l’adattamento cinematografico di “Scusa ma ti chiamo amore”, avrebbe eluso il pagamento di circa un milione e mezzo di tasse. Fatture gonfiate.
Non sono molte le opportunità di sorridere in questo tempo di guai planetari ma un motivo si deve al leghista Borghezio e al suo turpiloquio. Per gli insulti all’ex ministra Kyenge, di origine africana, è stato condannato a riconoscerle 50mila euro in risarcimento. Aveva espresso idee fondate sull’odio razziale ed etnico. Borghezio è tristemente noto per gli insulti razzisti e ora gli è andata male. Si spera che ne abbiate sorriso.
Basterebbero e avanzerebbero i profeti di sventure alla Nostradamus, ma il club degli iettatori fa nuovi proseliti. Gli Anonymus, famosi hakers, si dicono certi che siamo alla vigilia della terza guerra mondiale, complici Corea del Nord e non meglio identificati Paesi alleati (Usa, Corea del Sud, Cina, Giappone?). Sarà un conflitto sia feroce, brutale e veloce, dice Anonymus, devastante a livello globale. Avessero ragione?
L’idiozia del selfie ha contagiato il pianeta. Non sono esenti dalla mania divi del cinema e del pallone, politici, perfino Mattarella e papa Begoglio. Un’orgia senza limiti. La cronaca racconta di selfie e risate di chirurghi e relativi in staff in sala operatoria, nel corso di interventi. In ultimo di una rissa tra il chirurgo e un’infermiera, fidanzati, nell’Ospedale cinese di Lankao. E il paziente?
Spieghi qualcuno la colpevole omertà dello Stato a vantaggio di uomini delle forze dell’ordine colpevoli di pestaggi, o, peggio, di torture. Le nuove norme ricordano i tempi bui della legge truffa e dello scelbismo, in contrasto con quanto stabilisce sul tema la Convenzione delle Nazioni Unite. La nuova legge condanna la tortura “solo se reiterata”. Insomma una volta si può torturare.
Non un genio dello spettacolo, solo un artigiano in Tv, ovvero Nicola Savino. Non un fenomeno televisivo, solo una prosperosa matrona all’italiana, un po’ rifatta, ovvero Antonella Clerici. Non un carismatico anchor man, ma un conduttore in cerca di risse pro auditel, cioè Giletti. In pieno impeto di fanatismo autocelebrativo minacciano di passare dalla Rai alla concorrenza. Ditegli ciao, ciao, non perderete granché.
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