I grandi che hanno regalato righe poetiche alla canzone che “leggera” è insolente etichettare, condannano agli esami di riparazione gli autori attratti dal volo dei gabbiani, infilati tra un rigo e l’altro per emozionare chi li ascolterà. Paco è un gabbiano e il racconto che segue non accompagna note struggenti sul filo sempiterno dell’assonanza amore-cuore.
Racconta un’adozione reciproca del gabbiano di Palinuro e del suo compagno di pensieri, di un’empatia che solo i bambini vivono in pura solidarietà, priva di riserve e ambigui propositi. La dedica è per tutti i gabbiani che la supponenza dei parolieri d’élite ha condannato all’oblio per ostilità ai sentimenti semplici, collettivi, dei comuni mortali.
Con questo racconto di Luciano Scateni la Voce augura una serena Pasqua a tutti i lettori.
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