Il miracolo della resurrezione è il primo dono agli italiani del 2017. Di dove riposa in pace torna tra noi Edmondo, il De Amicis di “Cuore”, per una riedizione del suo libro sul buonismo. Nel grande caos del mondo, che vive una delle sue stagioni più problematiche, incombonti con nuvole minacciose sul futuro prossimo e di lungo termine, si moltiplicano in casa nostra piacevoli racconti di solidarietà scritti da protagonisti insoliti. Si chiama Giuseppe Moro il presidente della Covert, azienda romana impegnata nelle produzione di energie rinnovabili e lo straordinario risultato di aver triplicato il fatturato. Merito dell’impegno dei dipendenti, commenta Moro e sostanzia il riconoscimento con il dono di due mensilità supplementari di fine anno. Non è nuova a queste iniziative, la Covert: in passato aveva pagato ai dipendenti la tassa Ici-Imu, con priorità per i lavoratori con figli a carico.
Generosità aziendale anche in casa Ferrari. L’azienda di Maranello ha ricompensato i dipendenti con un premio di 5.000 euro per i successi del prestigioso marchio.
Gli svedesi dell’Ikea hanno detto “Tack” (grazie) ai lavoratori per l’ottimo andamento dell’azienda con un assegno di 108 milioni di euro in favore delle pensioni.
Oltrepassati i confini italiani si propone l’immagine paradigmatica del buon datore di lavoro in quel di Singapore, dove Chatri Sityodtong, gran capo di un’impresa che ha incrementato il fatturato del 30 percento, ha speso mezzo milione di euro per mandare in vacanza i suoi cento dipendenti alle Maldive in un complesso a cinque stelle. In passato aveva regalato altre vacanze e massaggi. “Non finisce qui”, ha promesso Sityodtong. “Nuovi premi per nuovi successi”.
Le pagine del novello “Cuore” propongono il singolare episodio che vede protagonista Peter Shankman, grande esperto di marketing, impegnato in consulenze in mezzo mondo, viaggiatore seriale in aereo. In un anno ha tesaurizzato la bellezza di premi voli per 350mila miglia. Che farne? Dopo aver soddisfatto i desideri di vacanze dei familiari ha deciso di regalarli a signore e signori ics, ipsilon, cioè a sconosciuti che non possono permettersi di ricongiungersi con le famiglie in occasione delle festività natalizie. L’annuncio su un social scritto, tanto per non cambiare, dallo scalo aeroportuale Narita di Tokio. Tra i gratificati un padre che ha potuto trascorrere il Natale con il figlio autistisco e una donna malata di tumore tornata a casa dai suoi familiari.
De Amicis sorride beato e sicuramente palude all’iniziativa del ristorante Shish Rest, periferia di Londra, che ha regalato un pasto natalizio ai senzatetto. “Siamo qui per sederci con voi” diceva il manifesto affisso nella porta del locale con la proposta del menù di tre portate: antipasto, pollo, piatto vegetariano e per dessert il classico dolce inglese “pudding”. Altri ristoratori hanno seguito l’esempio, in particolare il proprietario di un locale degli Stati Uniti e una donna ha invitato nella propria abitazione chi è solo: “Quest’anno sono sola a Natale e ho l’appartamento libero”.
Nella foto la copertina del libro Cuore
Parigi è visitata dal redivivo De Amicis con una proposta firmata dall’associazione di volontariato Carillon che ha dato esiti positivi forse inaspettati. Come aiutare i clochard, i senza dimora? L’idea: esporre nelle vetrine dei negozi un adesivo dell’associazione che indichi la disponibilità del gestore di offrire un servizio di volta in volta rappresentato da simboli come la croce del pronto soccorso, proposte di cibo e bevande, bagni e docce, farmaci e prestazioni mediche. Una quindicina di opportunità. Il “Cuore” appena riedito, si chiude con il caso di Clay Luthy, giovane invalido di guerra americano, sposato e padre di due bambini, senza lavoro per problemi di disabilità in seguito a un incidente subito in guerra. Clay per camminare deve affidarsi all’aiuto del cane Charlotte, dolce e servizievole. Finalmente il reduce ha trovato un’occupazione, assunto dal Lowe’s, negozio di ferramenta. Charlotte, femmina di goldenretriever, è diventata la mascotte dei commessi e della clientela. Indossa una pettorina uguale a quella dei dipendenti, perché assunta come loro.
Il “buon anno” a cinque stelle
La buona volontà di ignorare il grillismo è tenacemente contrastata dal suo ras e dai suoi militanti. Per esempio: Beppe Grillo dismette i panni del giustizialismo e indossa quelli del garantismo, ma per caso? Certo che no. L’inversione di marcia (nessun provvedimento per chi è indagato, fino al momento della condanna) si deve ai guai giudiziari che coinvolgono alcuni pentastellati e probabilmente la sindaca Raggi. Come esempio di adeguamento all’andazzo generale proprio non c’è male. E’ poi guerra permanente tra fazioni dei 5Stelle. Ai veleni della Taverna, in aperta ostilità alla sindaca di Rona fa eco la sorella che rivolge alla Raggi un elegante e romanesco “Non rompere coglioni. Datte ‘na calmata o t’appendemo pe’ le orecchie”. In uno striscione eloquente le attribuisce “Una responsabilità enorme che come una ritardata mentale ha deciso di affrontare da sola, facendo piazza pulita dei 5 stelle e contornandoli con il non plus ultra della merda…il problema è che per le tue scelte del c..zo. nel marasma ci stiamo anche noi….” E su facebook: “Te attaccano? Smettila de fa’ la bambina deficiente con manie de protagonismo e deliri de onnipotenza e comportati da 5 Stelle”.
Buon anno, pentastellati.
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