Medicina malata

Chi sono i potenti del mondo: certamente gli emiri arabi che pompano petrolio, il cosiddetto oro nero, e ne traggono secondo dopo secondo ricchezze smisurate, una mole di risorse che non riescono a spendere. Le multinazionali che producono e vendono armi in tutto il mondo, capaci di provocare guerre per arricchirsi. I grandi trafficanti di droga, i giganti dell’informatica, i colossi dell’agroalimentare (del cibo non può fare a meno il mondo), gli speculatori galattici immobiliari. Altra categoria di re Mida sono i produttori di farmaci. Nessuno può fare a meno di medicinali, alcuni prodotti salvavita costano cifre inavvicinabili, il prezzo di presidi utilizzati universalmente è quasi sempre fissato unilateralmente, con la complicità dei ministeri competenti. Le vendite ospedaliere e della medicina pubblica o privata sono “sollecitate” da generose ricompense delle case farmaceutiche in cambio di lavori scientifici favorevoli, firmati da primari e direttori di cattedra e da prescrizioni consistenti dei medici di famiglia. Per esemplificare di che mondo parliamo, ecco il caso della Menarini, tra le prime aziende italiane di settore, processata per aver creato società offshore con l’obiettivo di maggiorare il costo delle materie prime e giustificare oneri di produzione gonfiati, maggiorare il prezzo dei propri farmaci. Si tratta di una frode durata venti anni che ha provocato danni per quasi novecento milioni di euro al Servizio Sanitario Nazionale. I vertici della Menarini sono stati condannati a pene fino a dieci anni e al sequestro di un miliardo di euro: dieci anni e sei mesi per Lucia Aleotti, presidente della società, sette anni e sei mesi per il fratello, vicepresidente per evasione fiscale, riciclaggio e corruzione. Interdizione perenne dai pubblici uffici, risarcimento di 100mila euro della Aleotti alla presidenza del consiglio, parte civile nel processo, confisca agli imputati di oltre un miliardo di euro. Si tratta, ha commentato il Pubblico Ministero Greco di una delle frodi più grandi commesse in Italia. La difesa ha annunciato il ricorso avverso la sentenza.

 

I senior di Cinquestelle

Nel variegato panorama di seguaci del comico Grillo, dominano i giovani, le giovani. La loro esuberanza di post adolescenti ha trovato spazio e visibilità mediatica grazie al famigerato “vaffa…”, a epiteti non proprio da gentleman e dame di carità, a urla e insulti nel sacrario di Montecitorio e Palazzo Madama, nelle piazze. Al movimento si sono aggregati personaggi anomali rispetto al target dei 5Stelle. L’esule dalla sinistra di Dario Fo ha fatto notizia per una serie dei elogi pubblicizzati a più riprese, miopi, perché incapaci di immaginare i tonfi del movimento, solo ultimo questo della Raggi e Di Maio. Un altro che è saltato sul carro del comico fondatore del M5Stelle è il narcisista Freccero che espropriato della direzione di una rete Rai si è vendicato attaccando a ripetizione l’azienda. Trovata casa nell’emergente grillismo è stato ricompensato con il ruolo di consigliere di amministrazione della Rai come pentastellato. L’abituale presenzialismo negli schermi di ogni emittente ha subito uno stop solo in occasione del caso Roma. Neppure una parola. Feccero parla, ripreso dalla stampa, da leader del movimento e proclama: Di Maio si è bruciato, la Raggi quasi, Di Battista va bene ma giusto per la transazione verso la leadership della sindaca di Torino Chiara Appendino, descritta così: “E’ il giusto compromesso tra Di Maio e Di Battista ( ahilei), è il tramite tra l’abito del primo e la felpa del secondo (immagine poetica), è una donna posata (???), ha fatto la Bocconi, dove prima o poi si torna sempre (sic)”. Quest’ultimo detto da chi ha militato anarchicamente nella sinistra è palesemente testimone di confusione mentale.

 


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