Campania in testa alla hit dei trasformisti. Nella speciale classifica stilata il 16 ottobre da Repubblica, le tre foto dedicate agli acrobati della politica sono infatti quelle di Riccardo Villari, Luigi Compagna e Nunzia De Girolamo. Non solo camorra, quindi, nei curricula di politici made in Vesuvio e dintorni: ma anche il salto triplo, quadruplo, carpiato, oppure della quaglia. O del Quagliariello, vista l’ultima performance del costituzionalista nato all’ombra di Berlusconi, passato alla corte (dei miracoli) di Alfano e ora in attesa di parcheggio: ri-Forza Italia, l’Ala dei verdiniani, una neo formazione made in Fitto & frattaglie?
Degne del Guinness le performance di Villari e Compagna, veri maghi del travestitismo, autentici Houdini in vacanza premio nel Transatlantico.
Da infettivologo doc, può transitare per i più appestati ambienti politici uscendo sempre sano come un pesce (forse per questo destinato alla gestione del Porto di Napoli e dei suoi superinquinati fondali), Villari, che tenne a battesimo la vaccinazione antiepatite B (oggi tornati alla ribalta, i vaccini, con le incredibili, paventate sanzioni per i medici di famiglia che osano discuterne gli effetti collaterali) con Marcello Piazza, grande amico di Sua Sanità De Lorenzo al quale consigliò vagonate di Bimixin per gli intossicati commensali di una cena anacaprese fine ’80. Inizia il suo Camel trophy politico sotto la protettiva ala di Vincenzo Scotti, il pluriministro della prima repubblica, si attacca al Ppi di Rocco Buttiglione nel post Tangentopoli, abbraccia il Cdu, per seguire poi il Verbo ceppalonese di Mastella. E proprio tra le fila del neonato Udeur di Clemente vola tra i banchi di Santa Lucia, consigliere regionale 2000. Il tempo per far fagotto e traslocare all’ombra dell’accogliente Ulivo. Quindi subito una Margherita, non solo mozzarella & pomodorini ma anche i meno digeribili Enzo Carra, Salvatore Cardinale e Agazio Loiero al seguito. Fa innamorare Rutelli che lo nomina sul campo responsabile della Margherita per il bistrattato Sud, un medico per una terapia d’urgenza. Segue indefesso il cammino progressista, Villari, tutto chiesa e Pd: ma alla poltrona di presidente della commissione di Vigilanza Rai viene votato dai berlusconiani. La “sceneggiata” dura svariati mesi e il sipario cala con l’espulsione dal Partito Democratico. Le ultime performance lo conducono all’MPA del siculo Raffaele Lombardo, quindi di nuovo nella rediviva Forza Italia. E ora pronto a far le valigie e cambiare pianerottolo: destinazione più probabile, casa Verdini.
Meno variegato, ma non meno acrobatico, costellato da non poche chicche politiche e caratterizzato da un clamoroso salto triplo in meno di due settimane, lo slalom speciale di Compagna, figlio del noto storico e meridionalista “Chinchino”. Passa alla storia, il rampollo Luigi, per due disegni di legge che restano stampati nella memoria: uno, nel 2009, per ripristinare l’immunità parlamentare, l’altro, quattro anni dopo, per dimezzare le pene ai concorrenti esterni in 416 bis, ovvero il brodo di coltura delle mafie in vena di associazioni & colletti bianchi da arruolare. Berlusconiano convinto, il suo credo si è strada facendo affievolito: passa a Gal, la formazione per dar voce (sic) alle autonomie. Quindi è un crescendo rossiniano che lo porta al primato assoluto: il cambio triplo di casacca in due settimane! Ecco le irresistibili tappe di fine 2013: 15 novembre, indossa la maglietta del Nuovo Centro Destra di Vate Alfano; dura solo 4 giorni, una sveltina, e il 19 novembre il figliol prodigo torna a casa Gal. Il tempo per riflettere, meditare sui destini del mondo e il 2 dicembre ri-passa per le porte girevoli sulla via di Alfano. Che sta per lasciare, collocandosi di nuovo sul mercato.
Meno intricata e affollata di crocevia e cambi di corsia la strada politica intrapresa della sannita Di Girolamo. Che si dimise dalla poltrona di ministro dell’Agricoltura del governo Letta per un’inchiesta sulla Asl di Benevento. La sua storia nasce sotto lo stellone di Silvio, diventa onorevole Pdl nel 2008, poi il tradimento per l’irresistibile Angelino. Quindi il fresco rientro a casa, ritrovando addirittura posto nel Cerchio Magico, tutto al femminile, dell’ex Cavaliere.
“Molte recentissime manovre e cambi di casacca – commentano in Transatlantico – passano sotto la regia di Denis Verdini e il suo progetto di neo formazione pro Renzi, la nuova gamba centrista in grado di garantire vita all’esecutivo fino al 2018. E il grosso serbatoio e terreno di conquista è proprio il Mezzogiorno: come vi spiegate sennò le due bandiere che oggi sventola il toscano Verdini, il Ponte sullo Stretto e il condono per 75 mila case abusive in Campania?”.
Nella foto Riccardo Villari
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