Quanto c’è di vero nel detto che attribuisce al lupo di perdere il pelo, non il vizio: c’è che il proverbio si adatta alla perfezione con i mille casi di persistenza nel dolo e, nello specifico, con l’indice puntato sulla protervia della “casta” che calpesta le delibere di Camera e Senato e rimette in circolo quasi cinquanta milioni di euro da spartire tra i partiti (grillini esclusi) cioè i cinquanta milioni di finanziamento pubblico cancellato dal Parlamento all’inizio di questa estate. Il bottino è reso all’intero lotto di forze dell’arco costituzionale da una delibera approvata con largissimo suffragio e cioè con ben 319 sì e 31 no (M5S). La prima, indignata reazione, è del girllino Di Maio che definisce il comportamento del Parlamento un “calcio in bocca a chi lavora ogni giorno”. Gli fa eco Fraccaro, sempre del M5S. Rivolto ai partiti non ha dubbi: “Ladri erano e ladri sono rimasti”. La risposta del Pd è sibillina e afferma che la legge non toglie nulla alle verifiche (?). L’alibi della commissione implicata è incredibile, eccolo: impossibilità a verificare i bilanci 2013-2014 per mancanza di personale. Bravo chi ci crede. Compatto lo schieramento dei difensori e in particolare il Pd (Piccione, Boccadurri), Gianfranco Librandi di Scelta Civica, Pisicchio del gruppo misto, autori di motivazioni machiavelliche che nulla sottraggono alla realtà di un blocco parlamentare indisponibile a moralizzare la politica.
Il giornale del buonismo
Ieri, in cronaca, il gesto nobile di un carabiniere che ha pagato di sua tasca i generi di prima necessità rubati in un supermercato da un disoccupato senza reddito. Oggi un nuovo esempio di solidarietà si deve a un altro market, stavolta irlandese. Lo frequenta una donna, madre di un figlio disabile che è particolarmente disagevole e faticoso portare a fare la spesa. Da una parte il carrello, dall’altra la carrozzina del ragazzo. La compagnia del supermarket ha fatto costruire un carrello speciale, adatto al ragazzo disabile (“perfetto lo ha definito alla madre”) e la risposta positiva ha indotto i dirigenti a distribuirne più di centocinquanta in tutte le filiali. Come dire “se si vuole, si può”.
Nessuno è intoccabile
Non è proprio l’unico caso, magistrati sotto inchiesta per comportamenti illegali ce n’è nella storia recente della corruzione, ma la gente perbene ha pensato fino a ieri che si trattasse di qualche famigerata mosca bianca. Non è così e lo conferma la Procura di Caltanissetta con l’indagine per corruzione, induzione e abuso d’ufficio che tocca Silvana Saguto (con il concorso di amministratori giudiziari e propri familiari), presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo che si occupa di gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro. In sintonia con la prassi più volte adottata il magistrato respinge ogni addebito e augura la conclusione in tempi brevi dell’inchiesta.
Raptus o degenerazione della natura umana
Impossibile ipotizzare se si è trattato di un micidiale effetto collaterale del caldo che ha oppresso l’Italia in questa torrida estate o la conseguenza di grave dissesto mentale, non rilevato. Certo gli strumenti anche più estremi della comprensione falliscono miseramente messi alla prova da episodi disumani. Francia, incredibile violenza di un padre che “infastidito” dalla irrequietezza di Bastien, il figlio di tre anni e dal suo profitto (all’asilo?) non soddisfacente (“a scuola non rendeva” ha dichiarato tale Christophe Cotte) ha spinto il bambino nella lavatrice e l’ha ucciso. Il commento, rivolto alla figlia, che ha denunciato l’accaduto alla polizia: “Almeno non ci preoccuperemo più”. Coinvolta anche la moglie del bruto, per aver assistito passivamente all’omicidio.
Razzismo, every day
Non passa giorno senza un buon motivo per denunciare la macchia larga di razzismo che sporca il mare della solidarietà, fortunatamente di molto maggioritario. Il protagonista di questo dieci settembre si chiama Janusz Korwun-Mikke ed è un europarlamentare polacco di estrema destra che sul grande e complesso tema dell’emigrazione ha bollato come “ridicola” la politica dell’Europa che in tema di emigrazione, avrebbe causato “un’inondazione di spazzatura umana” Ogni condanna sarebbe lieve rispetto alla gravità dell’esternazione che però fa riflettere sull’etica complessiva di chi rappresenta i cittadini nell’Unione.
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